Maturità, ecco come sarà l'esame per chi ha disturbi d'apprendimento
ROMA – Contano le ore, gli oltre 500 mila studenti italiani che si apprestano a sostenere gli esami di maturità. E sale l'ansia, inevitabile, man mano che scorrono i minuti. A presentarsi in aula, davanti alle varie commissioni, ci saranno domani anche tanti studenti con Disturbi specifici dell'apprendimento: i cosiddetti Dsa. In Italia, sono circa 187 mila i ragazzi con dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia: per loro, il ministero ha previsto particolari accortezze organizzative e operative, affinché la prova sia adeguata alle loro difficoltà. E' quanto prevede l'ordinanza ministeriale 257/2017, oggi rilanciata dall'Istituto Serafico di Assisi, che raccomanda: “Per i maturandi con Dsa, è fondamentale sostenere l'Esame di Stato con modalità operative pensate per loro”. E ricorda quanto previsto, appunto, nel provvedimento del ministero dell'Istruzione.
Strumenti compensativi. Durante l’esame i ragazzi con Dsa potranno infatti servirsi di quegli strumenti compensativi, inclusi anche software informatici, o dispense (mappe / tabelle/ formulari) previste dal loro Piano Didattico Personalizzato (PDP) di cui si sono serviti nel corso di tutto l’anno scolastico. Tra le agevolazione concesse ai DSA, affinché sostengano nel miglior modo possibile le prove scritte e orali, ci sono la possibilità di utilizzare dispositivi per l’ascolto dei testi della prova, registrati in formati “mp3”; sostegno da parte di un professore della commissione che legga al candidato i testi delle prove scritte; trascrizione del testo su supporto informatico, fino ad arrivare all’opportunità di prevedere tempi più lunghi per lo svolgimento delle prove scritte e di adottare particolare criteri valutativi che tengano conto del contenuto della prova e non della forma. “Per gli studenti con disturbi dell’apprendimento, servirsi degli ausili, cartacei o digitali, per conseguire la maturità al pari di tutti i loro colleghi, è indispensabile - dichiara Sandro Elisei, direttore sanitario dell’Istituto Serafico di Assisi - I ragazzi infatti, durante tutto il loro percorso scolastico hanno seguito dei particolari percorsi didattici pensati per loro. Come previsto dall’art. 23 della recente Ordinanza Ministeriale, il loro piano didattico personalizzato prevede misure compensative e dispensative che gli facilitano lo studio e la comprensione delle diverse materie”.
Quattro tipi di Dsa. Per comprendere meglio cosa siano i “Dsa” e in quali forme si manifestino, l'Istituto Serafico ha recentemente realizzato e messo a disposizione il volume “DSA. I disturbi specifici dell’apprendimento”, un quaderno pensato per rispondere agli interrogativi di docenti e genitori e comprendere cause, caratteristiche ed, eventualmente, avere indicazioni utili su possibili terapie da intraprendere, che aiutino il ragazzo a convivere con questo disturbo. All’interno del quaderno, diviso in sezioni, sono descritti nel dettaglio tutti e quattro i Dsa. Il più diffuso, è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura: si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere come riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole associandole ai suoni corrispondenti. Il soggetto con disortografia invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”). Un altro disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, che si caratterizza per una grafia spesso illeggibile, pressione eccessiva sul foglio e scarso rispetto degli spazi sul foglio. C’è poi la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica, molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.