13 settembre 2016 ore: 14:28
Immigrazione

Medici diritti umani: nove migranti africani su dieci vittime di violenze

Almeno il 90% dei migranti dall'Africa sub-sahariana sono stati vittima di violenze, torture, stupri, trattamenti inumani e degradanti. Il luogo peggiore è la Libia e la catena di sfruttamento coinvolge trafficanti, criminali, privati cittadini. La situazione descritta dal Medu, che oggi ha presentato una mappa web interattiva sulle rotte dei migranti africani verso l'Europa
Espulsioni, immigrati, violenza: ragazza africana

ROMA - Almeno il 90% dei migranti dall'Africa sub-sahariana sono stati vittima di violenze, torture, stupri, trattamenti inumani e degradanti. Il luogo peggiore è la Libia (ma non solo), e la catena di sfruttamento coinvolge trafficanti, criminali, privati cittadini. Su 162 pazienti l'82% aveva segni fisici. Ma la vera emergenza sono i traumi psicologici, più subdoli e invalidanti, che necessitano di cure specializzate e mediatori culturali. E' la situazione descritta da Medici per i diritti umani (Medu), che ha presentato oggi a Roma una mappa web interattiva sulle rotte dei migranti africani verso l'Europa. Il 30% dei migranti assistiti da Medu nei centri in Sicilia e a Roma sviluppano disturbi mentali e sofferenza psicologica: disturbi da stress post traumatico, disturbi del sonno, depressione. "Spesso non vengono diagnosticati o diagnosticati male e il nostro servizio sanitario non è attrezzato - ha denunciato Alberto Barbieri, coordinatore di Medu -. La situazione di marginalità acuisce questo disagio; spesso nei reparti psichiatrici il personale non è preparato, non hanno mediatori culturali. E' una epidemia nascosta che ha bisogno di risposte".

Anna Dessi', di Medu, segue nello specifico le donne al Cara di Mineo e nei centri di accoglienza straordinaria di Ragusa: "Le donne lasciano il Paese per maltrattamenti familiari, perché sono vittime di tratta - ha raccontato -. Affrontano i viaggi in condizioni disperate. Nei check point nel deserto del Niger subiscono controlli e stupri. Si salvano solo quando hanno le mestruazioni perché gli arabi in quei giorni le considerano impure. In Libia vengono sequestrate e rimangono per giorni nelle mani degli aguzzini, che le costringono a chiamare casa per ottenere un riscatto. Oppure diventano schiave del sesso per i militari libici. Ci sono madri che subiscono violenza e vedono violentare le proprie figlie".

La città dove regna la follia più assoluta è Sabha, in Libia. Strade pericolosissime, persone armate, colpi di arma da fuoco in strada. E i terribili "foyer": case gestite dai trafficanti, con 30-40 migranti ammassati in stanze di 20 metri, senza luce, poca acqua e cibo, senza bagni, con una scatola come lettiera. Qui vengono picchiati per ottenere un riscatto, chiamati "animali", violentati. "Lo scopo è annichilire la dignità umana - hanno spiegato gli operatori di Medu -. Perciç le persone che arrivano in Europa hanno bisogno di tutto l'aiuto e il supporto possibile per ricostruire le loro vite". (DIRE)

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