4 novembre 2024 ore: 13:12
Immigrazione

Mediterraneo centrale, Unhcr: a ottobre -29% di arrivi rispetto al mese precedente

Circa l’85% delle persone arrivate ad ottobre sono sbarcate a Lampedusa e il 65% sono partite dalla Libia. L’appello: “Rafforzare i meccanismi di ricerca e soccorso in mare e promuovere un più ampio accesso a percorsi sicuri e regolari nella Ue per le persone in cerca di protezione internazionale”
operatore Unhcr porto
ROMA – Sono circa 5.500 le persone sbarcate sulle coste Italiane nel mese di ottobre, dato che rappresenta un decremento di circa il 29% rispetto al mese precedente (7.685). Lo rende noto l’Unhcr in una nota, dove sottolinea che tra gennaio e agosto gli arrivi erano stati, rispettivamente: 2.258 (gennaio), 2.301 (febbraio), 6.857 (marzo), 4.721 (aprile), 4.976 (maggio), 4.902 (giugno), 7.465 (luglio), 8.526 (agosto). Secondo l’organizzazione internazionale, le persone arrivate sulle coste italiane ad ottobre sono partite da Libia, Tunisia, Turchia e Algeria. La Libia è stata il primo Paese di partenza, con il 65% circa di tutti gli arrivi via mare in Italia.

Circa l’85% delle persone arrivate ad ottobre sono sbarcate a Lampedusa. Altri porti di sbarco includono Crotone, Roccella Ionica, Pozzallo, Porto Empedocle, Lampione, Ravenna, Marsala, Salerno, Augusta, Bari e Carloforte. Da inizio anno, le nazionalità di origine prevalenti sono state: Bangladesh (20%), Siria (19%), Tunisia (13%), Egitto (7%), Guinea (6%), Pakistan (4%), Eritrea (3%), Sudan (3%), Mali (3%) e Gambia (2%). Nel mese di ottobre è stato recuperato, a bordo di un’imbarcazione partita da Tripoli, il corpo senza vita di un uomo siriano, probabilmente deceduto a causa di un malore.

L’Unhcr – si legge ancora nella nota – è presente nei luoghi di sbarco dove continua a supportare con team dedicati le autorità italiane, in collaborazione con le agenzie nazionali ed europee e gli altri partner, per fornire informazioni ai nuovi arrivati e per una pronta individuazione e la tempestiva presa in carico dei minorenni e delle persone più vulnerabili presso servizi e cure specializzati.

L’Unhcr continua a sollecitare gli Stati a potenziare risorse e capacità per adempiere efficacemente alle proprie responsabilità. In particolare, rinnova il suo appello alla collaborazione per rafforzare i meccanismi di ricerca e soccorso in mare e per promuovere un più ampio accesso a percorsi sicuri e regolari nell’Unione Europea per le persone in cerca di protezione internazionale.

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