Mediterraneo, "sepolcro d'acqua": Ravasi invoca "fiducia all'uomo"

ROMA - "Assistere alle tragedie nel mare, questo caro mare che diventa un grande sepolcro d'acqua, e' forse stimolo a una umanita' che si risveglia dal sonno della ragione". Lo dice a 'Soul' il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente Pontificio Consiglio della Cultura, nell'intervista a Monica Mondo che andra' in onda domani su Tv2000 alle 12.15 (in replica alle 20.30).

"Pensiamo solo- spiega il porporato- a che atteggiamento di compassione, di partecipazione, di amore si crea in noi, nelle nostre comunita', nei confronti delle vittime, e' come una scossa alla superficialita'". Nonostante "le miserie, le umiliazione, le vergogne di cui e' lastricata la storia", il cardinale dice di continuare ad avere fiducia nell'umanita', anche per reazione: "Bisogna sempre dare fiducia all'uomo, perche', come diceva Pascal, l'uomo supera infinitamente se stesso. Il bene e' silenzioso, come la foresta che cresce, e dobbiamo sempre avere come ultima la parola dell'Apocalisse, che finisce, dopo venti capitoli di sangue, con la Gerusalemme celeste, nuova, luminosa".

A colloquio per trenta minuti con Tv2000, il Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che e' anche Commissario Generale della Santa Sede per l'Expo 2015, parla anche della partecipazione del Vaticano all'esposizione universale prossima ormai all'inaugurazione. "Il tema concreto del cibo e' prioritario- dice- Noi vogliamo porre tutti i problemi che sollecita la parola cibo fino alle questioni proprie del dialogo interreligioso, la custodia del creato, l'Eucarestia cioe' la comunione suprema con Dio. Come diceva Claudel, 'Interroga la vecchia terra, ti rispondera' sempre col pane e col vino. E il pane e il vino e un tavolo sono il cuore del culto cristiano'". (DIRE)