Meno burocrazia per la disabilità: su “Icric” c'è l'intesa tra Inps e ministero della Salute
ROMA – A volte basta poco per migliorare la vita delle persone e delle famiglie: così sarà, certamente, per la convenzione appena adottata da Inps e ministero della Salute, per la comunicazione dello stato di ricovero dei titolari di indennità di accompagnamento, indennità di frequenza, assegno sociale e assegno sociale sostitutivo di invalidità civile. Questo risparmierà presto alle famiglie delle persone disabili uno dei tanti, troppi adempimenti a cui devono attenersi per dovere dei benefici cui hanno diritto: il cosiddetto modello Icric, che fino ad oggi doveva essere compilato e consegnato ogni anno, per dichiarare se fosse o non fosse avvenuto un ricovero nel corso dell'anno. Il ricovero in strutture con oneri a carico del Ssn (di durata superiore a 29 giorni), infatti, implica la sospensione o la riduzione di alcune prestazioni erogate dall’Istituto.
Ora, grazie a tale convenzione, “l’Inps acquisirà le informazioni in possesso del ministero della Salute sullo stato di ricovero – spiega l'istituto in una nota - allo scopo di operare la verifica del diritto delle prestazioni nei confronti dei soggetti che non presentano la prevista dichiarazione di responsabilità e il controllo di veridicità delle dichiarazioni o certificazioni presentate. I dati acquisiti permetteranno di ridurre gli adempimenti per i cittadini, in quanto le informazioni relative a ricoveri gratuiti, che attualmente sono trasmesse dagli utenti all’Inps tramite la presentazione del Modello invalidità civile ricovero (Icric) - saranno prese direttamente dal ministero della Salute all’Istituto”.
Se questo rappresenterà un risparmio “fino a 9 milioni all’anno – calcola l'Inps - attualmente spesi per il servizio offerto dai Caf in relazione alla presentazione dei moduli Icric”, a beneficiarne sono soprattutto le famiglie delle persone con disabilità, gravate, oltre che dalla fatica dell'assistenza, anche dalle tante incombenze burocratiche a questa collegate. “Abolita la certificazione Icric? Non ci credo, troppo bello per essere vero! - commenta Marina Cometto, da oltre 40 anni mamma e caregiver a tempo pieno di una figlia gravemente disabile – Significherebbe abolire un po’ di burocrazia cieca e ottusa che complica la già complicata vita delle famiglie: se questo è un inizio, non può essere che bene accetto”. (cl)