Mense in carcere, le coop incontrano il Dap. "Noi chiudiamo"
MILANO – Dalle 9.30 fino alle 18.45 di oggi, 21 gennaio, al Dipartimento amministrazione penitenziaria il capo Santi Consolo incontra la cooperativa Ecosol di Torino; la Divieto di sosta di Ivrea; la Campo dei miracoli di Trani; L’Arcolaio di Siracusa; La Città Solidale di Ragusa; Men at Work e Syntax Error di Rebibbia; Abc di Bollate (Milano); Pid di Rieti e la Giotto di Padova. Sono le dieci realtà che gestiscono le mense di nove delle maggiori carceri italiane. A dicembre la Cassa delle ammende non ha rinnovato il loro finanziamento (circa 6 milioni di euro).
È il giorno dei colloqui individuali per stabilire il futuro delle cooperative. Gli ultimi a parlare saranno Syntax Error e Men at work, le due cooperative romane. "Annunceremo la nostra chiusura: questo incontro non servirà a nulla", dichiara Maurizio Morelli di Syntax Error.
Proprio a febbraio Syntax error avrebbe potuto cominciare a lavorare con i cinema romani per una commessa di quattro mesi. Obiettivo del progetto (lanciato ormai dieci anni fa) era proprio rendere autosufficienti dal punto di vista economico le cooperative. "Sarebbe stata un'occasione – dice Morelli – avevamo bisogno di più tempo per consolidare ciò che abbiamo cominciato".
Non tutte le cooperative sono nella stessa situazione. A Bollate, per esempio, il fatturato viene per il 70% da commesse esterne e per il 30% dal lavoro nella mensa del carcere. Il Dap ha giustificato la decisione di incontrare singolarmente le cooperative proprio per valutare "caso per caso" le situazioni. "Non mi costa fare autocritica: non abbiamo avuto lo stesso spirito imprenditoriale di altri – aggiunge Morelli – ma al Dap per mesi lo scorso anno è mancata una guida che potesse puntare sul progetto. Non ci hanno aiutato". (lb)