Messaggio di Napolitano: ''Meno sovraffollamento con amnistia e indulto''
Roma - Esiste "la stringente necessita'' di cambiare profondamente le carceri in Italia non solo come imperativo giuridico e politico, bensi'' come imperativo morale". Lo dice il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato alle camere. "Le istituzioni e la nostra opinione pubblica non possono e non devono scivolare nella insensibilita'' e nella indifferenza, convivendo senza impegnarsi e riuscire a modificarla una realta'' di degrado civile e di sofferenza umana come quella che subiscono decine di migliaia di uomini e donne reclusi negli istituti penitenziari". Tra i possibili strumenti per affrontare l''emergenza carceraria, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel messaggio alle Camere, cita anche una "incisiva depenalizzazione dei reati".
Per risolvere il problema del "sovraffollamento ci sono diverse strade da percorrere" contemporaneamente. "L''introduzione di meccanismi che prevede per taluni reati, in assenza di pericolosita'' sociale, la possibilita'' della messa alla prova come pena principale. In tal modo il condannato evitera'' l''ingresso in carcere e sara'' assegnato a un percorso reinserimento", ice il presidente della Repubblica. Napolitano spiega anche l''utilita'' di introdurre "pene non carcerarie limitative della liberta'' personale" con l''attuazione di una "reclusione presso il domicilio". E ancora "la riduzione dell''area applicativa della custodia cautelare in carcere".
"Ritengo necessario intervenire nell''immediato" sulla emergenza carceri, "con il ricorso a rimedi straordinari". "Occorre considerare - aggiunge- l''esigenza di rimedi straordinari".
"Per evitare la recidiva" di chi viene scarcerato in seguito a indulto "il provvedimento di clemenza sia accompagnato da idonee misure amministrative finalizzate a un effettivo reinserimento delle persone" per un "percorso di risocializzazione". E' un passaggio del messaggio alle Camere del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, letto dal presidente del Senato, Pietro Grasso. "L'indulto- aggiunge il capo dello Stato- non incidendo sul reato ma comportando solo l'estinzione di una parte della pena detentiva puo' applicarsi a ambito esteso" di casi, "fatta eccezione per alcuni reati particolarmente odiosi".
Le ragioni dell'assenza di un provvedimento di amnistia dopo il 1990 e dall'indulto del 2006 sono da individuare, oltre che dalla modifica costituzionale che ha previsto un quorum rafforzato, anche nell'ostilita' ad atti di clemenza diffusasi nell'opinione pubblica", dice il presidente. Dall'ambito "applicativo dell'amnistia" sono da evitare reati di particolare "allarme sociale. Non ritengo che il presidente della Repubblica debba o possa limitare i limiti di pena massimi e la perimetrazione della legge di clemenza". Questo "rientra nelle esclusiva competenze del parlamento e di chi prendera' l'iniziativa di legge in materia". Lo dice il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato alle camere. "L'opportunita' di adottare congiuntamente amnistia indulto deriva dalle diverse caratteristiche dei due strumenti", aggiunge Napolitano.(DIRE)