21 novembre 2015 ore: 16:28
Immigrazione

Migliaia di migranti bloccati nei Balcani. Oxfam: “urgente riapertura delle frontiere”

Le restrizioni imposte negli ultimi due giorni da Macedonia, Serbia, Croazia e Slovenia bloccano migliaia di migranti alle frontiere lungo la rotta balcanica: solo in Serbia sono 1.500. Possono attraversare solo siriani, afghani e iracheni
Oxfam Oxfam migranti bloccati
Oxfam migranti bloccati

ROMA - Migliaia di migranti sono bloccati alle frontiere lungo la rotta balcanica, a causa delle restrizioni imposte negli ultimi due giorni da Macedonia, Serbia, Croazia e Slovenia. La denuncia arriva da Oxfam, che chiede la riapertura immediata dei confini a tutte le persone in arrivo dalla Grecia, per evitare un peggioramento della situazione umanitaria.

"Dal 20 Novembre, diversi paesi nella rotta balcanica stanno permettendo di attraversare i confini solo ai migranti provenienti da Siria, Afghanistan e Iraq - afferma Sara Tesorieri, policy advisor di Oxfam per l'immigrazione in Europa. - Persone di altre nazionalità che stanno cercando protezione in Europa al momento sono bloccate fuori. Questa decisione rischia di lasciare abbandonate e con un futuro incerto migliaia di persone. Siamo preoccupati del potenziale deterioramento della situazione umanitaria, se questa situazione continua, e chiediamo con urgenza a questi paesi di aprire i propri confini soprattutto alle persone che fuggono da persecuzioni e conflitti. Chiediamo inoltre alle autorità nazionali di permettere l’accesso alle associazioni umanitarie per poter assistere le persone".

box Solo giovedì oltre 1000 persone sono state bloccate tra Serbia e Macedonia, mentre al momento sono 1500 le persone intrappolate in Serbia in attesa di registrazione. "Tutti i paesi devono sostenere i diritti di rifugiati e migranti affermati dalla Convenzione europea dei diritti umani, - continua Tesorieri - evitando di ricorrere ai respingimenti e assicurandosi che tutte le richieste di asilo siano ascoltate singolarmente, non su basi arbitrarie, basate sullo Stato di provenienza".

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news