Migliorare l'accoglienza fuori famiglia, ecco le "raccomandazioni" dei ragazzi
ROMA - Una serie di proposte e 'raccomandazioni' da oltre 100 ragazzi provenienti da 6 regioni (Veneto, Trentino Alto Adige, Piemonte, Emilia-Romagna, Sardegna e Campania) per migliorare il sistema di accoglienza e di uscita dai percorsi di sostegno dei giovani che vivono in comunita', casa-famiglia o affido. È il progetto 'In viaggio verso il nostro futuro. L'accoglienza fuori famiglia con gli occhi di chi l'ha vissuta', promosso dall'associazione Agevolando e dall'Autorita' garante per l'infanzia e l'adolescenza. Obiettivo dell'iniziativa, presentata oggi nella sede del Cnel a Roma e' quello di coinvolgere direttamente i ragazzi nel dialogo con le istituzioni, dando loro pubblicamente la parola per presentare riflessioni e richieste e raccontare le difficolta' di chi cresce in affido o in comunita' e, soprattutto, il momento dell'uscita dal sistema di tutela.
Dai ragazzi, racchiusi sotto la sigla 'Care Leavers Network Italia, e' stato quindi elaborato un documento contenente alcune proposte. Si spazia dalla richiesta di un percorso di sostegno che non si esaurisca al compimento del 18esimo anno di eta', a quella di maggiore ascolto, trasparenza e condivisione nelle scelte che li riguardano, fino a un percorso di supporto - anche psicologico - alle famiglie di origine, per dar loro gli strimenti adeguati per poter riaccogliere i ragazzi in futuro, magari proprio al compimento della maggiore eta' di questi ultimi. Infine, anche un appello alla stampa a cui si richiede di trattare con piu' 'accortezza' i casi di crobaca e le notizie che vedono protagonisti proprio questi ragazzi.
Nell'occasione sono stati presentati da Diletta Mauri (coordinatrice nazionale Cln - Agevolando) e Valerio Belotti (Universita' di Padova) i risultati di una ricerca secondo la quale per il 94% dei ragazzi l'esperienza in comunita' e' stata un'opportunita' di cambiamento o addirittura un'ancora di salvezza per l'85% degli intervistati che ha dichiarato di aver costruito in questo contesto i legami piu' importanti.
Percorsi tuttavia non privi di criticita': in particolare per il 53% dei rispondenti il percorso 'fuori famiglia' non ha aiutato a migliorare i rapporti con la famiglia di origine e molti ragazzi (il 48%) dichiarano che l'uscita dal percorso di accoglienza non sia stata pianificata in maniera sufficientemente graduale. Un ragazzo su 5 ha sostenuto di aver smesso di studiare in quanto non aveva le possibilita'. Il 53% non ha potuto beneficiare di un percorso di inserimento lavorativo/tirocinio. Nonostante le difficolta' i ragazzi mostrano comunque alti livelli di ottimismo rispetto al futuro: il 67% si augura di potersi riuscire a realizzare nel lavoro in futuro e il 66% di essere autonomo e raggiungere i propri obiettivi.