Migranti, 477 persone sbarcate a Palermo. Sono 30 i minori non accompagnati
PALERMO - Sbarco questa mattina di 477 migranti giunti al porto di Palermo di cui 10 donne con due bambini e 30 minori non accompagnati, arrivati con la nave cargo panamense Tuna 1. I profughi, quasi tutti di origine sub-sahariana con qualche presenza di bengalesi, pachistani e siriani, dopo la prima accoglienza, verranno trasferiti con dei pullman in altre regioni d'Italia. Ad accoglierli, come sempre, gli uomini della protezione civile comunale e regionale, i volontari della Croce rossa, la Caritas e il team dell’Asp di medici con i mediatori culturali per le operazioni di triage. La prefettura coordina tutto l’iter legato allo sbarco, con l’ausilio delle forze dell’ordine. Per 450 migranti, dopo le operazioni di foto-segnalamento, è già previsto un trasferimento in altre regioni d'Italia.
"I migranti sono in buona condizione di salute - dice Giuseppe Termini, medico coordinatore dell'Asp durante gli sbarchi al porto -. Certamente ci sono i casi di stress dovuti al viaggio ma rientra tutto nella normalità".
"Essendo una nave commerciale non abbiamo ancora dati precisi - sottolinea il sindaco Orlando presente al porto -. Continueremo ad occuparci dei minori stranieri così come abbiamo fatto finora anche in forza della nuova legge che accresce la loro tutela. Cerchiamo di farlo in maniera corretta come prima città che garantisce un percorso personalizzato e differenziato".
Sono trenta i minori stranieri non accompagnati accertati a Palermo. Negli ultimi 3 giorni, però, in seguito agli sbarchi avvenuti in alcuni porti siciliani e in Calabria, secondo quanto riferisce Save the Children, sono arrivati già oltre 300 minori. Per loro entra in vigore la nuova normativa approvata recentemente dal Parlamento. Afferma Giovanna Di Benedetto, portavoce di Save the Children: “La nuova legge sui minori stranieri è importante perché struttura un sistema di protezione di accompagnamento maggiore per loro. In pratica, oltre ad attenersi ad un'unica procedura di identificazione ci sono, standard di accoglienza qualitativi, si riducono anche i tempi di permanenza nelle strutture di prima accoglienza per poi passare negli Sprar e soprattutto si attiva la promozione degli affidi familiari. Spetterà adesso a tutte le realtà competenti dare piena attuazione ad una legge che tutela pienamente il percorso di assistenza ed integrazione dei minori".
A Palermo e provincia per gli adulti, invece, ci sono 500 posti per l’accoglienza straordinaria per i migranti ma la prefettura ha appena pubblicato un bando per individuare alcune strutture da accreditare per altri 1500 posti. Intanto sono per il momento in corso anche i lavori all'interno di un immobile confiscato alla mafia che la prefettura presto utilizzerà come centro mobile di prima identificazione. La prefettura ribadisce che non si tratterà di un vero e proprio hot-spot ma di una struttura più 'leggera'. Posizione sottolineata anche dal sindaco Orlando. "Che non si permetta nessuno di chiamarlo hot-spot - dice il sindaco - perché finchè sarò sindaco non ce ne saranno. La struttura vuole evitare che quando arrivano 1200 migranti questi possano essere costretti a restare sul ponte della nave o fuori nella banchina per essere trasferiti a gruppi di cento presso la questura. Abbiamo concordato con la prefettura che riteniamo che una struttura del genere possa essere più dignitosa per loro al fine di evitare le lunghe permanenze al porto al caldo, al freddo e sotto la pioggia. Pertanto non è prevista in questa struttura un loro pernottamento ma soltanto una permanenza breve legata al tempo della loro identificazione". (set)