11 marzo 2016 ore: 16:01
Immigrazione

Migranti, a Idomeni situazione drammatica. E il Pireo scoppia

La denuncia della delegazione italiana di Save the children, in questi giorni in Grecia: “Alcuni bambini ricoverati in ospedale con crisi respiratorie e gastrointestinali. Condizioni igieniche precarie”. E scoppia il Pireo: tremila accampati nella biglietteria del porto, tra loro molti afgani respinti
Anna Pantelia per Save the Children Foto di Anna Pantelia per Save the Children 1

Foto di Anna Pantelia per Save the Children

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Foto di Anna Pantelia per Save the Children 1

ROMA - Il meteo oggi ha concesso una tregua, ma la situazione a Idomeni, al confine tra Macedonia e Grecia resta critica. Dopo giorni di pioggia 14 mila persone, di cui cinquemila minori, vivono accampate nel fango e in condizioni igienico sanitarie “drammatiche”. A denunciarlo è la delegazione di Save the children Italia, guidata dal direttore Valerio Neri, in questi giorni in missione in Grecia per verificare la situazione dei migranti. Filippo Ungaro, responsabile della comunicazione, parla di una vera e propria crisi umanitaria.

A preoccupare sono le condizioni di salute, in particolare quelle dei minori, soprattutto perché si stanno verificando i primi casi di malattie: pochi giorni fa 70 bambini sono stati ricoverati in ospedale con problemi respiratori e gastrointestinali. “A Eidomeni stiamo registrando casi di diarrea e dissenteria – spiega Ungaro – temiamo soprattutto per i più piccoli. Nel campo ci sono molte famiglie con bambini, anche neonati. Ma purtroppo non tutti vengono allattati al seno, così in alcuni casi il latte artificiale viene fatto con l’acqua sporca che si ha a disposizione. E questo può essere rischioso”.

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Profughi nella regione di Idiomeni - Foto Credit Anna Pantelia per Save the Children 2

Nel campo informale, quello dove sono accampate la maggior parte delle persone, i servizi sanitari e di assistenza vengono forniti soprattutto dalle associazioni e dalle organizzazioni non governative. Save the children è lì con un team di circa 20 persone (100 in totale sono quelle impiegate in tutta la Grecia): “ma ci sono anche tantissimi volontari greci, anche medici– spiega ancora il responsabile dell’organizzazione -. Ci sono poi persone che portano generi alimentari e vestiti. C’è -molta solidarietà, ma la situazione è critica: fino a ieri abbiamo avuto pioggia torrenziale e freddo, oggi per fortuna c’è il sole, ma nei prossimi giorni sono previste nuove perturbazioni”.

Ma l’allarme in Grecia non si ferma al confine con la Macedonia. In questi giorni anche al Pireo, circa tremila profughi dormono accampati nella biglietteria del porto. “A abbiamo fatto un giro per la Grecia, nelle isole e ad Atene, dove si registrano moltissime criticità da quando le frontiere sono state chiuse – continua Ungaro - Alcune persone, soprattutto gli afgani stanno tornando indietro, perché sanno che saranno respinti. Così sempre più persone si stanno accampando dentro la biglietteria del porto di Atene, dove ci sono pochi servizi e tantissimi bambini. Fino a ieri notte se ne contavano tremila”. Secondo le stime di Save the children circa il 50 per cento delle persone transitate in Grecia negli ultimi mesi sono donne e bambini, molti sono i neonati, ma ci sono anche tanti minori non accompaganti.

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Profughi nella regione di Idiomeni - Foto Credit Anna Pantelia per Save the Children 3

“C’è una crisi umanitari molto grave in tutto il paese – continua – alcune situazioni sono gestite decentemente, altre sono molto critiche. In questo momento la Grecia non può essere lasciata sola. Ma in questo momento ci sembra che l’Europa, più che risolvere il problema umanitario stia pensando a difendere propri confini. Si parla di trattamenti ed espulsioni di massa. Siamo estremamente delusi da quello che sta accadendo, e chiediamo ai vertici europei di assicurare accessi sicuri e protetti a chi scappa da guerre e violenze”. (ec)

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Profughi nella regione di Idiomeni - Foto Credit Anna Pantelia per Save the Children 4
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