21 ottobre 2015 ore: 12:14
Immigrazione

Migranti, accoglienza a quota 100 mila. Sono 3.500 i centri attivi

Rapporto del ministero dell’Interno. Quasi 71 mila persone sono oggi ospitate nei 2.090 centri “straordinari”, gli altri con i progetti del sistema Sprar, che stanno per aggiungere altri 10 mila posti letto. Aumento di 4 volte rispetto al 2013
Profughi accolti a casa

ROMA - Sono 99 mila (99.096) i migranti ospiti nelle strutture d’accoglienza in Italia, comprese le presenze nei Cie: 30 mila in più rispetto al 2014 e più di 4 volte le presenze registrate a dicembre 2013, quando erano circa 22 mila. È quanto si legge nel “Rapporto sull’accoglienza di migranti e rifugiati in Italia” realizzato dal Gruppo di studio sul sistema di accoglienza del ministero dell’Interno presentato questa mattina al Viminale. Uno “straordinario aumento degli arrivi di migranti in Italia”, spiega il rapporto, che ha reso “necessario accrescere parallelamente il numero delle strutture temporanee di accoglienza”. Al 10 ottobre 2015, infatti, i Cas, strutture temporanee di accoglienza hanno raggiunto quota 3.090 con un numero di presenza di 70.918 (circa il 70 per cento del totale degli accolti), mentre i posti Sprar in 430 progetti su tutto il territorio nazionale sono arrivati a 21.814. Altri 13 sono i Cara, con 7.290 presenze. Nei sette Cie, invece, le presenze sono 464.

Difficile, spiega il rapporto, fare una stima dei tempi medi di permanenza, mentre la distribuzione sul territorio nazionale mostra come l’accoglienza abbia interessato tutte le regioni. “Al primo posto per numero di presenze sono la regione Sicilia e la regione Lombardia - spiega il rapporto -, che si dividono a metà il 26 per cento circa degli immigrati (in particolare in Sicilia la percentuale è scesa dal 42 per cento del 2013 e dal 22 per cento del 2014, ma con un numero assoluto che oscilla sempre intorno a 14 mila). In percentuale diminuisce la presenza anche nelle altre regioni del Sud, come Campania, Puglia e Calabria. In Lombardia, invece, la presenza è cresciuta dal 2 per cento del 2013 al 8 per cento del 2014, fino al 13 per cento del 2015.

Nel 2014, invece, l’accoglienza nella rete Sprar è articolata su 430 progetti per numero totale di posti in accoglienza di 20.752 di cui 19.514 per categorie ordinarie, 943 per minori non accompagnati, 295 per persone con disagio mentale o disabilità. “Il 61 per cento degli accolti è richiedente protezione internazionale - spiega il rapporto -, il 15 per cento è titolare di protezione umanitaria, il 13 per cento di protezione sussidiaria e l’11 per cento ha ottenuto lo status di rifugiato”. Il peso dei rifugiati, però, è diminuito in “maniera significativa” rispetto al passato, a favore dei richiedenti protezione internazionale. Nel 2012, infatti, i richiedenti accolti nello Sprar rappresentavano il 30 per cento, contro il 70 per cento rappresentato da titolari di una qualche forma di protezione.

Una situazione che si è ribaltata proprio nel 2014, spiega il rapporto. “In seguito al numero crescente di arrivi sulle coste italiane - spiega il testo -, si è determinato, da un lato, un inserimento nella rete dello Sprar anche di persone richiedenti asilo, che ha prodotto il conseguente allungamento dei tempi di permanenza correlati ai tempi e alle procedure delle domande presso le Commissioni territoriali, e dall’altro il generale allungamento dei tempi di presentazione e valutazione delle istanze dovuto ad un aggravio del lavoro nelle istituzioni preposte”. Capienza Sprar che continuerà a crescere, si legge nel rapporto. E’ dello scorso 7 ottobre, infatti, un avviso pubblico rivolto agli enti locali che prestano, o intendono prestare, servizi di accoglienza e che permetterà di aggiungere 10 mila posti. Numeri ben lontani da quelli del 2011 e 2012, quando la capienza complessiva si aggirava intorno alle 4 mila. (ga)

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