Migranti, accoglienza in famiglia? A Reggio Emilia la giunta frena
Reggio Emilia - Sembra tramontare l'ipotesi di un bando permanente promosso dal Comune, per le famiglie di Reggio Emilia disposte ad accogliere dei richiedenti asilo in casa a fronte di un contributo economico. L'impegno a mettere in pratica il progetto era arrivato per la giunta comunale lo scorso ottobre, attraverso una mozione approvata a larga maggioranza in sala del Tricolore. Del perche' il bando non sia ancora operativo ha invece chiesto oggi conto in Consiglio comunale il consigliere Dario De Lucia (Pd), che per primo aveva lanciato la proposta. La risposta che arriva dal vicesindaco Matteo Sassi non e' delle piu' incoraggianti.
In primo luogo, Sassi evidenzia che il bando sarebbe stato "segnatamente circoscritto ai migranti inseriti all'interno del programma Spraar che e' tutt'altra cosa rispetto all'accoglienza straordinaria in corso oggi". In pratica quindi solo ad alcune decine di richiedenti asilo gia' presenti sul territorio provinciale e non ai 1.800 per i quali la Prefettura sta cercando una sistemazione. "Lo dico per chiarezza - precisa Sassi - perche' se un cittadino interpreta nell'accoglienza diffusa presso le famiglie reggiane la strategia che poniamo per la gestione dei migranti potrebbe farsi molte domande circa la chiarezza e la competenza dei propri amministratori". Inoltre, prosegue il vicesindaco, "le mozioni non sono atti provvedimentali quindi non vi e' stato e non poteva esserci alcun automatismo tra l'approvazione della mozione e la pubblicazione di bandi dell'amministrazione comunale".
Pertanto "essendo un atto di indirizzo politico, la mozione trova accoglimento a mio avviso nelle politiche che il Comune ha sin qui favorito collaborando con la Prefettura, unica titolare del piano di accoglienza". Il vicesindaco fa pero' sapere che nelle scorse settimane l'assessore Serena Foracchia, delegata alla Citta' internazionale, "ha incontrato diverse realta' che stanno attivando percorsi di accoglienza in famiglia a livello nazionale e regionale, come Refugees welcome, cooperativa Camelot e la societa' Ciac".
E conclude per questo: "Noi crediamo di aver accolto l'indirizzo politico a mettere in campo quante piu' azioni possibili e plurali per rispondere al tema dei richiedenti asilo. Sull'accoglienza in famiglia non chiudiamo assolutamente la porta a questo percorso in cui parliamo dello Spraar, ma non e' detto che la pubblicazione di un bando sia l'unico strumento amministrativo, visto che tra l'altro non e' una delle facolta' del Consiglio comunale". Non soddisfatto il consigliere De Lucia che sottolinea come "a Bologna in un paio di mesi e' stato attivato il progetto Vesta nell'ambito del quale sono gia' stati accolti 25 rifugiati in famiglia, mentre noi a distanza di otto mesi stiamo a valutare incontrare e soppesare". In piu' "la nostra era una mozione di impegno, una parola molto marchiante. Se l'atto non trova riscontro nell'attivita' della giunta, si pone un tema di legittimita' del Consiglio stesso". (DIRE)