5 agosto 2016 ore: 14:10
Immigrazione

Migranti, ai corridoi umanitari delle associazioni il premio Terra e Pace 2016

Sono quasi 300 i profughi siriani e iracheni, arrivati in Italia con i “corrodoi umanitari” organizzati da Sant’Egidio, Tavola Valdese e Federazione delle Chiese evangeliche (Fcei). Una buona pratica che ha vinto il riconoscimento conferito per l’anniversario della bomba atomica su Hiroshima
Corridoi umanitari - Premio Terra e Pace 2016

- ROMA – Senza prendere un barcone, senza affidarsi ai trafficanti, ma con un regolare volo di linea dal Libano e un visto umanitario rilasciato dall'Ambasciata italiana a Beirut. Sono quasi 300 i profughi siriani e iracheni, arrivati in Italia con i “corrodoi umanitari” organizzati da Sant’Egidio, Tavola Valdese e Federazione delle Chiese evangeliche (Fcei). Una buona pratica che ha vinto il premio Terra e Pace 2016, assegnato oggi a Roma. Il riconoscimento viene conferito ogni anno dall’omonimo Comitato in occasione dell’ anniversario della bomba atomica su Hiroshima, il 5 agosto.

A ritirare il premio dalle mani del presidente del Comitato, Athos De Luca, sono stati la luterana Christiane Groeben, vicepresidente della Fcei, il pastore metodista Luca Anziani, vice moderatore della Tavola valdese, e Cecilia Pani per la Comunità di Sant’Egidio. “È con grande umiltà che le nostre mani accolgono questo premio – ha esordito Groeben –. Accettiamo questo riconoscimento come segno di apprezzamento per un sogno diventato realtà: il sogno era di trovare una strada legale, fattibile e sostenibile per dare un futuro in pace a persone che nella loro terra in pace non possono più vivere”. Parlando a nome della Tavola valdese, il pastore Anziani ha ribadito come “il ponte di salvezza” costruito verso l’Italia dai “corridoi umanitari” sia la realtà possibile di uomini e donne che hanno deciso di mettere in campo concretamente la propria vocazione cristiana senza rimanere a guardare la catastrofe dei barconi, senza fermarsi alla critica o alla rassegnazione, senza costruire ideologie di odio e separazione”. “Questo premio – ha concluso – “ci aiuta a rendere pubblico il possibile e il reale”. Cecilia Pani di Sant'Egidio ha ricordato che “nel solo 2015 sono state 3000 le vittime dei viaggi della speranza” e ha sottolineato l’importanza di uno sforzo condiviso per arrestare il fenomeno: “Il nostro è un progetto straordinario proprio perché ecumenico, perché sta coinvolgendo migliaia di persone di buona volontà”.

Alla cerimonia sono intervenuti il ministro dell’Ambasciata del Giappone Hiroshi Yamauchi, il senatore Luigi Manconi, la consigliera della Regione Lazio Maria Teresa Petrangolini, l’assessora alle politiche sociali del comune di Roma Laura Baldassarre, l’attore Alberto Maria Merli e Carla Fracci, madrina della manifestazione. In un messaggio inviato agli organizzatori il presidente Sergio Mattarella ha definito il premio ai “corridoi umanitari” un “meritevole riconoscimento al concreto impegno profuso a favore di quanti abbandonano la propria casa per sfuggire agli orrori della guerra e al dramma della miseria”. “In questo spirito”, ha concluso Mattarella, “rinnovo ai premiati e agli organizzatori, oltre che a tutti i presenti, i miei più vivi incoraggiamenti a proseguire sul cammino intrapreso”.

Dal febbraio scorso a oggi il progetto pilota dei corridoi umanitari ha permesso a 276 profughi siriani e iracheni muniti di visto umanitario di raggiungere il nostro paese attraverso un regolare volo di linea dal Libano: una risposta possibile, legale e sicura alla “crisi migratoria” che negli ultimi anni ha coinvolto migliaia di uomini e donne, costringendoli a fuggire dai loro paesi pur di sopravvivere alla guerra e alla fame. Da diciannove anni il Comitato “Terra e Pace” assegna un premio a organismi, enti o istituzioni che si distinguono per attività di pace. Due anni fa venne premiata la Marina militare italiana, proprio per l’impegno umanitario profuso durante le operazioni “Mare Nostrum”. Incoronando il progetto ecumenico dei “corridoi umanitari”, il Comitato ha voluto porre nuovamente al centro il tema delle migrazioni. 

 

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