Migranti, al via "Voci di confine" per dire no ai muri
Roma - A pochi giorni dalla manifestazione di Milano 'Insieme senza muri', sedici realta' della societa' civile lanciano il progetto 'Voci di confine. La globalizzazione vista dai confini e dalle periferie', cofinanziato anche dall'Aics, l'Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo. Ad annunciarlo nella Giornata dell'Africa e' Amref - Health Africa, organizzazione che da 60 anni si occupa di migliorare salute e igiene nei paesi del Continente a sud del Mediterraneo, e che si occupa di coordinare il progetto. Della durata di 18 mesi, raggiungera' circa 4milioni di cittadini: "Voci di confine nasce per dire no a paura e odio- ha dichiarato stando ad una nota Renata Torrente, rappresentante Amref- No ai muri per tenere poverta' e ingiustizia lontano dai nostri occhi, negando in piu' ogni possibilita' di sviluppo equo alla regione mediterranea e all'Africa.
"Dobbiamo creare una nuova visione del nostro Mediterraneo e cambiare l'immagine del mare come frontiera. Siamo dalla parte giusta, quella dei diritti umani" ha detto invece Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa e partner di progetto.
Fino a ottobre 2018 ong, enti locali, associazioni delle diaspore, di volontariato, imprese sociali ed enti di ricerca lavoreranno per realizzare azioni di informazione, percorsi educativi per i piu' giovani e scambi di buone pratiche, arrivando a coinvolgere cosi' "4 milioni di cittadini, oltre 6.500 tra giovani, docenti ed educatori, quasi 2mila operatori della cooperazione, ricercatori, imprenditori e membri della diaspora e 300 rappresentanti di enti locali italiani e euromediterranei". Il tutto per realizzare "un percorso che - partendo dalle esperienze di frontiera come quelle di Lampedusa - vuol fare emergere le voci e le esperienze degli abitanti dei territori che accolgono, quelle dei migranti stessi e delle loro comunita' di origine in Africa e altrove", si legge ancora nella nota. (DIRE)