Migranti, Amnesty e la Nigeria criticano l'Algeria che espelle
ROMA - Negli ultimi anni l'Algeria e' diventato un punto d'arrivo per molti migranti subsahariani, secondo le stime sono circa 100mila i migranti nel Paese e quasi tutti vivono nell'illegalita': assunti in nero e pagati appena 10 euro al giorno.
Il governo da parte sua cerca di contenere il fenomeno migratorio con le espulsioni: piu' di 3mila sono stati oggetto del provvedimento nelle scorse settimane, attirandosi le critiche di molte Ong. Per Amnesty Algeria tale pratica sarebbe infatti eseguita con "metodi discriminatori", e anche il ministero degli Affari esteri della Nigeria ha espresso preoccupazione per il trattamento dei migranti, ma le autorita' del Paese nordafricano non hanno replicato alle accuse.
Ahmed Ouyahia, Primo ministro del governo di Algeri, lo scorso otto luglio ha accusato i migranti di essere fonte di criminalita' e di importare droga, mentre il suo ministro degli Affari esteri, Abdelkader Messahel, e' stato ancora piu' duro: ha infatti definito i migranti una minaccia per la sicurezza nazionale.
Sempre secondo Amnesty Algeria, alcuni dei migranti espulsi avrebbero diritto a richiedere asilo, ma il governo ignora le loro richieste. Quelli in attesa di espulsione sono invece tenuti in un centro dove vengono privati dei loro pochi averi e soprattutto dei documenti di identita'. (DIRE)