9 dicembre 2015 ore: 15:27
Immigrazione

Migranti, ancora morti in mare. Astalli: nuova strage degli innocenti

Controlli, divieti, muri, hotspot, respingimenti alle frontiere "non possono essere la soluzione". Ripamonti: si stabiliscano vie legali che interrompano quella che ormai si configura come una vera e propria ecatombe del Mediterraneo
Migranti in fila con ombre ben evidenti

ROMA - "Una tragedia annunciata", una nuova “strage degli innocenti” che si consuma ormai da mesi davanti ad un’Unione Europea "indifferente e sorda al grido di un’umanità che cerca giustizia”. Così il Centro Astalli commenta l'ennesimo naufragio nel mar Egeo dove hanno perso la vita undici persone tra cui cinque bambini afghani di cui un neonato di sei mesi. Il barcone carico di migranti su cui si trovavano si è ribaltato al largo delle coste della Turchia. “Per l’ennesima volta il Centro Astalli torna a chiedere che vengano adottati immediatamente canali umanitari sicuri. - sottolinea il presidente Camillo Ripamonti - Si stabiliscano vie legali che interrompano quella che ormai si configura come una vera e propria “ecatombe del Mediterraneo”.

"L’Unione Europea sempre più chiusa in se stessa, sempre più ripiegata sui propri confini, sulle proprie paure ha rinunciato deliberatamente alla sua vocazione di essere baluardo di civiltà e democrazia. Controlli, divieti, muri, hotspot, respingimenti alle frontiere etc., non possono essere la soluzione al complesso fenomeno delle migrazioni. “Assurdo pensare di poter fermare chi si mette in cammino in cerca di salvezza, bisogna agire e programmare per accogliere e integrare in maniera costruttiva ed efficace. Ostinarsi a discriminare e classificare con una pervicace mancanza di visione rischia di diventare la nostra condanna” continua Ripamonti che conclude: “La strage di ieri è avvenuta poco prima dell’apertura del Giubileo della Misericordia. Si tratta di un tragico ossimoro. Le istituzioni, la società civile aprano gli occhi: non c’è Giubileo finché c’è ingiustizia e prevaricazione. Non c’è Misericordia finché restiamo indifferenti davanti al dolore di chi non ha alternative alla fuga”.

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