Migranti, arcivescovo di Tunisi: "Non si fermano con le leggi milioni di disperati"
TUNISI -"Non possiamo fermare con le leggi un milione di disperati che fuggono dalla guerra e dalla carestia. L'Europa grida contro questa invasione e pensa di distribuire i migranti all'interno dei suoi paesi, dimenticando che sono essere umani e non pacchi postali. Ma proprio nel cuore dell'Europa ci sono paesi che dovrebbero farsi un esame di coscienza e riconoscere la loro responsabilità anche per l'esistenza dell'Isis". Lo ha sottolineato monsignor Ilario Antoniazzi, arcivescovo di Tunisi, aprendo oggi i lavori di Migramed, il convegno internazionale sulle migrazioni che si svolge nella capitale tunisina.
"L'uomo moderno ha trasformato il mare in una via per i migranti o peggio ancora un cimitero. In Europa l'immigrazione è un mostro che minaccia il mare- continua Antoniazzi- in questo momento penso a tutti coloro che hanno abbandonato la loro terra di origine e si trovano lontani dalla loro patria. A coloro che sono a Lampedusa, nelle stazioni città, respinti al confine di Ventimiglia. Moltissimi di loro hanno scelto la Tunisia come luogo partenza e di passaggio, ma in troppi trovano la morte in mare. Il loro grido di dolore sale fino a Dio".
Monsignor Antoniazzi ha poi ricordato il recente attentato al Museo del Bardo che "ha colpito al cuore la Tunisia". "L'Isis è un movimento terrotistico che non può essere distrutto con la forza - sottolinea -. Li chiamano terrotisti ma loro dicono di essere soldati di Dio, se ne uccidiamo uno ne facciamo un martire. L'Europa non deve cadere nella trappola della lotta armata - aggiunge -, bisogna contrastare il problema alla radice combattendo la povertà, la disoccupazione e la mancanza di valori, soprattutto religiosi, che fanno diventare questi ragazzi una preda per l'isis".