Migranti, Astalli: “Agenda Ue è mezzo passo, 20 mila ingressi sono irrisori”
ROMA – “L’agenda europea sull’immigrazione è un mezzo passo. Si trovi il coraggio di compiere un deciso cambio di marcia”. E’ questo il commento del Centro Astalli al piano della Commissione europea sull’immigrazione presentato oggi. Tuttavia, per i gesuiti del Centro Astalli, nonostante i “flebili segnali positivi” , si legge in una nota, non mancano “perplessità e preoccupazione”. “Ci pare una misura decisamente positiva il ricollocamento dei rifugiati in tutti i paesi dell’Unione secondo indici precisi – spiega la nota -. Finalmente si supera di fatto il Regolamento di Dublino che obbliga a chiedere asilo nel primo paese europeo in cui si giunge.
I nodi da sciogliere, però, sono diversi. “Anche il piano europeo di reinsediamento dei rifugiati è una misura positiva che l’Unhcr e i principali enti di tutela, tra cui il Centro Astalli, chiedevano da tempo – spiega il Centro Astalli -. Tuttavia il numero di 20 mila ingressi annuali ipotizzato per l’intera Unione è assolutamente irrisorio rispetto al numero di rifugiati che cercano di giungere in Europa. Un piano di queste dimensioni non può rappresentare una valida alternativa al traffico di esseri umani”. Altro tema delicato, spiega la nota, quello che riguarda l’operazione di contrasto al traffico di esseri umani. “Se non accompagnata dalla contestuale attivazione di canali umanitari sicuri – spiega il Centro Astalli -, costringerebbe i migranti a rimanere bloccati nei paesi di transito. Si tratterebbe di una sorta di respingimento di fatto in paesi, come la Libia, che attualmente non assicurano condizioni di sicurezza adeguate e il rispetto dei diritti umani”. Infine, aggiunge la nota, c’è da affrontare l’opposizione di alcuni paesi. “La portata innovativa del ricollocamento dei rifugiati – spiega la nota - è al momento purtroppo fortemente contrastata dall’opposizione di paesi dell’Unione come la Gran Bretagna, la Slovacchia e la Repubblica Ceca che si rifiutano di accettare tale misura”.
Per padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, serve più coraggio da parte degli stati per portare avanti l’agenda. “Nei successivi passaggi di approvazione del’agenda europea, prima al consiglio e poi al parlamento – spiega Ripamonti -, l’Unione e i singoli Stati trovino il coraggio e la volontà di trasformare un mezzo passo verso una politica di accoglienza dei rifugiati in un deciso cambio di marcia verso una politica europea finalmente adeguata ai principi fondanti di giustizia e solidarietà dell’Unione. Sono morti fin troppi innocenti non c'è più tempo da perdere".