Migranti: "basta centri inumani, serve un'accoglienza diffusa"
Roma - "Giusto chiudere i centri di accoglienza dove si concentrano centinaia se non migliaia di migranti per periodi sempre piu' lunghi e in condizioni promiscue, non umane, che complica non poco quel forzato stare assieme". La pensa cosi' Augustin Breda, dirigente nazionale Cgil e componente della direzione nazionale Fiom. E spiega: "Serve adottare un modello di accoglienza diffusa, da sviluppare in tutti i Comuni del territorio nazionale, distribuendo in proporzione alla popolazione, piccoli gruppi omogenei di migranti, senza concentrarli in unici stabili, ma in varie abitazioni libere e disponibili. Cio' al fine di limitare al massimo l'impatto sociale e favorire l'integrazione anche temporanea dei migranti, in attesa che a queste persone sia riconosciuto lo status spettante e possano decidere il loro destino".
A questo fine, aggiunge Breda, "proprio per la crescente pressione migratoria in atto, e' necessario ridurre i tempi burocratici, adeguando gli organici addetti a controllo, verifica e certificazione dello status spettante a ogni migrante. Un tale modello favorirebbe anche il superamento del pesante malaffare da parte di varie imprese, in tipico stile italiano, che si e' concentrato sulla gestione dell'emergenza migranti nei centri di accoglienza e ridurrebbe di molto la tensione complessiva nel Paese". (DIRE)