Migranti, bloccato lo sgombero al Baobab. Collocate 30 persone
ROMA - “Per ora siamo riusciti a scongiurare lo sgombero e i ragazzi, di ritorno da via Patini, sono potuti rientrare al campo e prendere possesso dei propri effetti personali”. Le ultime novità sul Baobab arrivano dai volontari tramite il profilo Facebook, dopo l'avvio dello sgombero di questa mattina da parte delle forze dell'ordine.
“Grazie all'interessamento del senatore Massimo Cervellini, del deputato Stefano Fassina e della consigliera Giovanna Seddaiu di Sinistra Italiana, abbiamo ottenuto 48 ore di tempo per avere l'autorizzazione da parte del IV municipio a restare a piazzale Maslax o per cercare una soluzione alternativa. Nel contempo, il Dipartimento delle Politiche Sociali ha trovato posto per 30 persone; cercherà di trovarne altri nelle prossime ore”.
“Difficile comprendere perché ieri non ci fosse nemmeno un letto per una ragazza nigeriana vittima di tratta, data la disponibilità di posti registrata oggi – concludono i volontari -. Ma abbiamo da tempo rinunciato a capire i meccanismi delle amministrazioni locali, ormai troppo lontane dal territorio e all'apparenza scarsamente interessate ad avviare un dialogo costruttivo con le realtà che lo animano. Più utile cercare di far fruttare al meglio le ore che ci separano da un possibile nuovo tentativo di sgombero, sensibilizzando, diffondendo, chiamando a raccolta amici e parenti, facendo pressione affinché il presidente del IV municipio e l'assessore Baldassarre autorizzino e legittimino il presidio attuale”.
La mattinata. Lo sgombero del nuovo campo informale di Baobab experience, sorto nei giorni scorsi dietro la stazione Tiburtina di Roma (in via via Gerardo Chiaromonte) per accogliere i migranti in transito o fuori dall'accoglienza nella Capitale, era iniziato questa mattina. Intorno alle 8,30 le forza dell'ordine sono arrivate al presidio e hanno portato in questura 98 persone per l'identificazione. L'ordine, hanno ripetuto i poliziotti presenti, era di sgomberare il presidio (oltre 60 tende da campeggio e due gazebo) per occupazione abusiva di suolo pubblico.
All'arrivo dei mezzi dell'Ama i volontari si sono seduti a terra in forma di protesta pacifica per evitare che i camion entrassero a smobilitare il campo. Gli attivisti hanno cercato una mediazione con le autorità e con il comune per evitare che le tende e i beni materiali degli ospiti fossero distrutti. "Noi non ce ne andiamo finché non sarà trovata un'alternativa per chi non ha accoglienza - aveva sottolineato Andrea Costa, portavoce di Baobab experience -. L'assessore a Baldassarre ci ha assicurato che sta cercando posti per i migranti. Ma questo non è solo un posto dove dormire, ma ormai un punto di riferimento per i migranti dove si fa assistenza legale e medica".
In un post su Facebook, gli operatori del Baobab avevano aggiunto: "98 ragazzi portati all'ufficio immigrazione per l'ennesima identificazione. I volontari allontanati e tenuti fuori dall'area senza la possibilità di accedere. L'intenzione è quella di buttare via tutto, tende, gazebo, donazioni oltre agli effetti personali dei ragazzi, ricordi, documenti legali. Gravissimo, un vero e proprio abuso, un atto di polizia illegittimo. Sgomberano un presidio umanitario, l'unica forma di accoglienza a Roma per donne e uomini in fuga da guerre e dittature, che dopo aver attraversato un inferno di torture e violenze, approdano in un Paese che non sa e non vuole aiutarli. Stato di polizia, politiche inumane, incivili, indegne di uno stato che si professa democratico. Ma noi non ci fermiamo, siamo qui e non ce ne andremo finché ci sarà anche solo un migrante da accogliere. E le tende verranno con noi". (ec)