Migranti, Boldrini: quella che vogliamo non è l'Europa dei muri
Roma - "Non e' questa l'Europa che vogliamo. Io e tanti italiani ci identifichiamo con i volontari della stazione di Milano e di Roma" che aiutano i migranti. La nostra Europa non e' quella dei muri la risposta deve essere democratica e non puo' essere il muro. Dobbiamo rispettare la costituzione che parla di diritto di asilo". Lo dice la presidente della Camera Laura Boldrini ospite di Sky Tg24. "Mi e' piaciuto molto l'atteggiamento della cancelliera Merkel quando ha detto che e' un dovere, un obbligo farsi carico" del problema, "di fronte a quello che sta succedendo. Questo e' quello che si deve fare quando un paese e' grande, quando e' solida una democrazia. Non e' solida invece dove la reazione e' scomposta. Quei paesi che si affidano al filo spinato e non hanno altri strumenti creano piu' caos. Quello che sta succedendo in Ungheria e' il caos totale dove non riescono a contenere il flusso" dei profughi, dice.
Per la Boldrini "nessuno si puo' chiamare fuori. L'Europa e la Germania stanno capendo che fenomeno si puo' gestire e in modo sostenibile per tutti". Purtroppo "c'e' qualcuno che ancora non lo ha capito". Cercare di fermare questi flussi "con i fili spinati e con i muri e' una pia illusione". Si tratta di "una reazione emotiva, di disperazione. Se le persone non hanno una casa a cui tornare e sono costrette ad andare via perche' si bombarda, certamente non si fermeranno davanti a un filo spinato".
"L'Italia ha quaranta commissioni che decidono sullo status del rifugiato, quindi l'Italia e' un paese che dal punto di vista della procedura d'asilo e' molto strutturato. Si deve sviluppare di piu' sull'accoglienza, che e' quello che ci rimproverano i nostri partner europei", dice la Presidente della Camera dei Deputati. "Nei paesi dove si chiede asilo ci sono delle commissioni che fanno delle audizioni e decidono, sulla base delle audizioni, se quella persona che chiede asilo ha diritto di ottenerlo oppure no. In Italia ci vuole del tempo, ma c'e' anche un grande sforzo". (DIRE)