Migranti. Bologna come Milano, il 27 maggio in piazza per l’accoglienza
BOLOGNA - Lo scorso febbraio a Barcellona erano oltre 160 mila le persone scese in piazza per chiedere di “aprire le frontiere”, sabato scorso a Milano c’è stato il corteo “20 maggio senza muri” con 100 mila partecipanti, tra cui il sindaco Beppe Sala. Il 27 maggio sarà Bologna a ospitare una marcia per l’accoglienza, “un percorso nato dal basso, nell’ultimo mese, dalle realtà che operano nell’accoglienza alternativa con i migranti per dare loro una piena cittadinanza e per una società inclusiva e solidale”, ha detto Neva Cocchi del Tpo, tra i promotori di “Bologna accoglie – No one is illegal”. Obiettivo della manifestazione è “dare una risposta collettiva di rifiuto della strumentalizzazione di chi individua nei poveri e nei migranti una fonte di minaccia e pericolo, di rifiuto delle politiche europee e italiane che chiudono le frontiere e fanno accordi con i governi di dittatori, di rifiuto della Legge Minniti-Orlando che marginalizza e criminalizza le fragilità e le vulnerabilità – continua Cocchi – e dire sì all’accoglienza per tutti, senza gerarchia, a percorsi sicuri di arrivo, a città accoglienti, inclusive e aperte perché la diversità è emancipazione”.
Sono tantissime le adesioni per la manifestazione del 27 maggio. Tra i primi firmatari ci sono, tra gli altri, Accoglienza degna, Arte migrante, Associazione Asahi, Associazione Prendiparte, Educatori uniti contro i tagli, Làbas, Mondiali Antirazzisti, Piazza Grande, Refugee Welcome, Tpo, Vag61, YaBasta! “Vogliamo mostrare l’empatia della gente – dice Siid Negash del Coordinamento Eritrea democratica – Vogliamo mostrare le persone che accolgono, che aprono le loro porte”. Scappato dall’Eritrea nel 1999, quando era in corso la guerra con l’Etiopia, Negash è stato prima in Romagna e dal 2009 è a Bologna dove lavora come educatore in una cooperativa. “Chiedere diritti per i migranti è chiedere diritti per tutti – continua Negash – Dobbiamo interessarcene tutti, ma l’accoglienza va fatta bene, in modo coordinato, e invece spesso vengono lasciate zone grigie in cui si insinua la criminalità”. “La qualità dell’accoglienza si riflette sulla qualità dei cittadini che vivranno nelle nostre città – ha detto Leonardo Tancredi di Piazza Grande – Quello che noi oggi diamo ci verrà restituito da cittadini autonomi e consapevoli”.
Obiettivo dell’iniziativa è “far vedere il valore positivo dell’accoglienza”, ha affermato Pietro dell’associazione Prendiparte. “Vogliamo far vedere i cittadini che, nella loro quotidianità, sperimentano gli effetti positivi dell’accoglienza – continua – Le realtà sono tante come, ad esempio, il comitato di via Torleone che, da tempo, collabora con il Centro di preghiera islamico della strada per ridipingere i muri o tenere in ordine il giardino che il Comune gli ha dato in gestione”. Tra i partecipanti anche la rete Refugee Welcome. “L’accoglienza in famiglia è la strada per migliorare l’inclusione sociale di chi arriva in Italia, perché rende più facile creare reti sociali – ha detto la responsabile del progetto per Bologna, Maria Cristina Visioli – Accogliere non è solo giusto ma è anche bello. È un’esperienza positiva sia per chi è accolto sia per la famiglia che ha anche un impatto positivo sulla società”.
Il 27 maggio ci saranno anche i Mondiali Antirazzisti, “siamo un laboratorio interculturale che unisce attraverso lo sport, che unisce le diversità e fa sentire i profughi e i rifugiati a casa – dice Balestri – L’emergenza sociale che si crea su arrivi e sbarchi disumanizza relazioni e rapporti, mentre l’accoglienza risolve problemi e fa capire che non siamo di fronte a un allarme sociale, non con i numeri dell’Italia”.
La manifestazione partirà alle 14.30 da piazza XX settembre e arriverà in piazza del Nettuno. “Noi siamo educatori e operatori sociali, i nostri mestieri hanno come finalità l’inclusione e la tutela dei diritti, quindi stiamo dentro a una certa visione della città. Il 27 saremo in piazza con i migranti perché i loro diritti sono i diritti di tutti”, ha detto Paolo degli Educatori uniti contro i tagli. (lp)