Migranti, Caritas Europa: gli accordi per i rimpatri minano la credibilità
"Uno dei problemi di questi partenariati e' che l'approccio volto alla sicurezza e ai rimpatri mina la credibilita' dell'Unione Europea nel promuovere i diritti dell'uomo a livello globale". Lo ha detto Leila Bodeux, responsabile dell'ufficio immigrazione e dell'asilo di Caritas Europa durante l'audizione sugli accordi e la cooperazione con i Paesi Terzi nella gestione dei flussi migratori che si e' tenuta nella Commissione liberta' civili del Parlamento Europeo, a Bruxelles.
"Questo tipo di partenariato, con una visione a breve termine, mette anche in forse i rapporti a lungo termine con i Paesi terzi" ha detto Bodeux. "E' necessario un approccio nuovo. Inoltre, gli Stati membri e l'Unione devono garantire una migrazione legale: ad esempio si potrebbe promuovere l'obiettivo del 10,7% di immigrazione legale e facilitare visti, i permessi di soggiorno, gli strumenti di studio all'estero. Questo perche' l'aiuto agisce contro la poverta', perche' vanno tutelati i diritti dell'uomo e perche' bisogna fare in modo che la collaborazione con i Paesi terzi non faccia ridurre la responsabilita' legale dell'Unione verso i profughi. Infine, il Parlamento Europeo deve essere coinvolto nel monitoraggio degli accordi di partenariato e deve informare la popolazione. Sull'immigrazione irregolare, poi, c'e' molta ipocrisia: pensiamo all'Europa meridionale che sfrutta la manodopera dei migranti. Ecco, forse bisognerebbe regolamentare questi settori che traggono vantaggio dallo sfruttamento degli irregolari". (DIRE)