Migranti, Caritas Svezia: "In aumento minori non accompagnati, situazione allarmante"
TUNISI - E' in aumento in Svezia il numero dei minori non accompaganti, che arrivano nel paese, ormai "terra promessa" per la maggior parte dei migranti, dopo aver compiuto un viaggio durissimo e aver subito ogni genere di abuso. A denunciarlo è George Joseph, direttore della Caritas Svezia, nel corso del convegno internazionale Migramed di Tunisi, durante la sessione dedicata alle Caritas europee. "Negli ultimi quattro mesi il numero dei ragazzi tra i 15 e 12 anni, che arrivano nel paese da soli è aumentato e questo è uno degli aspetti più allarmanti del fenomeno immigrazione nel nostro paese. Molti hanno attraversato i paesi europei e vissuto per strada come senza tetto. Tante anche le donne, che sono state stuprate durante il viaggio - aggiunge - Molti eritrei, anche bambini, sono stati oggetto di tratta, altri sono diventati schiavi sessuali".
Lo scorso anno la Svezia ha ricevuto circa 100mila domande di asilo. Il paese è al secondo posto in Europa per l'accoglienza, dopo la Germania. "Nonostante l'incremento dei numeri i cittadini svedesi continuano ad avere un atteggiamento positivo verso l'immigrazione - sottolinea - e questo ha fatto sì che si potessero portare avanti una serie di azioni a favore dei migranti. Anche i centri di accoglienza sono in condizion decenti - aggiunge - non credo che la nostra sia una terra promessa per i migranti, ma di certo abbiamo messo in piedi un sistema più favorevole. Quello che diamo ai rifugiati è uno spazio in cui possano costruire la loro casa. Noi crediamo che l' Italia e la Grecia non debbano sopportare da sole il fardello dell'accolgienza- conclude - ma che questa debba essere una responsabilità di tutta l'Europa". Sulla stessa scia anche il collega della Caritas francese.
Nel corso dell'incontro Oliviero Forti di Caritas italiana, ha ricordato che nel mondo ci sono 237 milioni di migranti, pari al 3,2 per cento della popolazione mondiale. Il 62 per cento è ospitato in Europa ed Asia. Tra i paesi a più elevato numeto di migranti ci sono gli Stati Uniti, la Russia e la Germania. "Nel nostro paese abbiamo già un sistema di quote interno - sottolinea Christoph Klitsch-Ott della Caritas tedesca -i migranti sono ripartiti nei distretti. Però molte città e paesini non sono ancora pronti e abbiamo dovuto creare un centinaio di campi. Alcuni dormono in stazione, perché non ci sono sufficienti strutture accoglienza. In più dobbiamo fare i conti con i movimenti di estrema destra che chiedono la chiusura delle frontiere". Maria Segurado di Caritas Spagna ha poi parlato della situazione di Ceuta e Melilla: "e' vero che le condizioni sono indegne ma i numeri che si leggono sui giornali non sono veritieri. Secondo il nostro ministro dell'Interno ci sarebbero 80mila persone pronte a varcare la frontiera - aggiunge - non è vero. Quelli a Ceuta e Melilla non sono numeri da invasione. Non si può paragonare alla situazione di Lampedusa come molti fanno". (ec)