Migranti, Catania: fermati 8 scafisti per lo sbarco di ieri al porto
Roma - La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Catania coordinati dalla Procura hanno posto in stato di fermo di indiziato di delitto otto presunti "scafisti" per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e per il delitto di omicidio volontario plurimo, a seguito dello sbarco avvenuto presso ieri il porto di Catania. In particolare, Harboob Ayooub (cl. 1995, sedicente marocchino), Jomaa Laamami Tarek (cl. 1996, sedicente libico), Assayd Mohamed (cl. 1997, sedicente libico), Ahmad Ali' Farah (cl. 1997, sedicente libico), J. M. (cl. 1998, sedicente siriano -minore), Saaid Mustapha (classe 1992, sedicente marocchino), Beddat Isham (cl. 1985, sedicente marocchino), Abd Al Monssif Abd Arahman (cl. 1997, sedicente libico) sono stati riconosciuti quali componenti dell'equipaggio del barcone salpato dalle coste libiche con a bordo 362 migranti provenienti dall'area sub-sahariana e mediorientale.
L'intervento di soccorso e' stato operato dalla nave OPV Cigala Fulgosi della Marina Militare Italiana che era intervenuta lo scorso 15 agosto e che aveva trasferito successivamente i migranti e le salme a bordo del pattugliatore norvegese "Siem Pilot", impegnato nel Mar Mediterraneo nell'ambito del dispositivo "Triton 2015", con a bordo un militare della Guardia di Finanza, in qualita' di "liason officer Frontex" e con funzioni di collegamento.
Mobile e Gico della Finanza di Catania, hanno raggiunto in alto mare l'imbarcazione norvegese e hanno raccolto "significativi elementi" indiziari nei confronti dei componenti dell'equipaggio individuandone anche i ruoli: Harboob Ayooub e' risultato essere il comandante del barcone, mentre gli altri membri si occupavano della distribuzione dell'acqua, della disposizione dei migranti e, in considerazione dell'elevato numero dei clandestini, del mantenimento dell'"ordine a bordo".
L'ordine, si legge in una nota, "veniva esercitato con violenza mediante calci, pugni, utilizzo di bastoni e cinghie nei confronti soprattutto di quei migranti che cercavano invano di risalire dalla angusta stiva in cui erano ammassati e nella quale hanno trovato la morte verosimilmente per la mancanza di aria e le esalazioni dei fumi del motore. Di fatto le modalita' del trasporto nonche' le condotte tenute dall'equipaggio causavano cosi' la morte di 49 migranti".
Sette fermati sono stati associati presso la casa circondariale di Catania "Piazza Lanza" a disposizione dell'Autorita' giudiziaria, mentre il minore e' stato consegnato al Centro di prima accoglienza di Catania, anch'esso a disposizione dell'Autorita' giudiziaria.
(DIRE)