19 luglio 2018 ore: 10:34
Immigrazione

Migranti, Cei: no a un clima di paura e rifiuto, sì all'accoglienza

"Come Pastori della Chiesa non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, pero', ne' volgere lo sguardo altrove, ne' far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare...

ROMA - "Come Pastori della Chiesa non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, pero', ne' volgere lo sguardo altrove, ne' far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto". Cosi' la presidenza della Conferenza episcopale italiana in una nota, appena diffusa, dopo l'ennesima tragedia di migranti morti in mare.

"Gli occhi sbarrati e lo sguardo vitreo di chi si vede sottratto in extremis all'abisso che ha inghiottito altre vite umane - scrive la presidenza Cei, riferendosi a Josephine - sono solo l'ultima immagine di una tragedia alla quale non ci e' dato di assuefarci. Ci sentiamo responsabili di questo esercito di poveri, vittime di guerre e fame, di deserti e torture. È la storia sofferta di uomini e donne e bambini che - mentre impedisce di chiudere frontiere e alzare barriere - ci chiede di osare la solidarieta', la giustizia e la pace".

Come vescovi, prosegue la nota, "animati dal Vangelo di Gesu' Cristo continuiamo a prestare la nostra voce a chi ne e' privo. Camminiamo con le nostre comunita' cristiane, coinvolgendoci in un'accoglienza diffusa e capace di autentica fraternita'. Guardiamo con gratitudine a quanti - accanto e insieme a noi - con la loro disponibilita' sono segno di compassione, lungimiranza e coraggio, costruttori di una cultura inclusiva, capace di proteggere, promuovere e integrare". In modo "inequivocabile", conclude la note, "avvertiamo che la via per salvare la nostra stessa umanita' dalla volgarita' e dall'imbarbarimento passa dall'impegno a custodire la vita. Ogni vita. A partire da quella piu' esposta, umiliata e calpestata". (AGENSIR-DIRE)

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