Migranti, Centro Astalli: basta morti, servono i canali umanitari
Roma - "Ancora una volta ci troviamo a ripetere l'evidenza che la traversata del Mediterraneo e' una rotta che non si puo' interrompere se non creando canali umanitari sicuri. I governi da anni si concentrano su accordi e politiche sempre piu' escludenti, volti a tentare d'impedire gli arrivi, ma l'unico risultato che si ottiene e' un'incalcolabile strage d'innocenti".
È il commento di padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, dopo la notizia che nelle ultime ore - secondo quanto riportano i superstiti di due diversi naufragi - "i migranti che hanno perso la vita nel Mediterraneo sono circa 200, tra cui donne e bambini".
Il Centro Astalli esprime "profondo cordoglio e profonda tristezza per la morte assurda ed evitabile d'innocenti vittime di criminali che gestiscono indisturbati il traffico di esseri umani e di politiche europee e nazionali sempre piu' sorde al grido di dolore di un'umanita' sofferente, in fuga da guerre, persecuzioni e fame". "Abbiamo l'obbligo- prosegue padre Ripamonti- di attuare misure immediate che garantiscano la possibilita' di arrivare in Europa senza affidarsi ai trafficanti. Fino a quando l'Europa, colmando un ingiustificabile ritardo, non provvedera' a creare canali umanitari sicuri, chiediamo che si attuino operazioni di salvataggio realmente efficaci che soccorrano i naufraghi in pericolo".
Il Centro Astalli chiede a istituzioni nazionali e sovranazionali d'interrompere l'ecatombe nel Mediterraneo mettendo in atto "politiche nuove", chiedendo in particolare "l'attivazione di quote di resettlement significative", "canali umanitari per i rifugiati in fuga da guerre e persecuzioni", "politiche che facilitino il ricongiungimento familiare", "una seria politica di cooperazione allo sviluppo che non sia alibi per attivare politiche di chiusura ma che abbia come obiettivo la costruzione di una pace duratura e di uno sviluppo sostenibile nei Paesi d'origine". (www.agensir.it)
(DIRE)