20 agosto 2015 ore: 13:40
Immigrazione

Migranti, Cicchitto (Ncd): il patto di Dublino superato dalla realtà

"Il discorso del Presidente Mattarella e' del tutto condivisibile quando egli affronta il nodo dell'immigrazione costituita per larghissima parte da profughi, fuggiaschi, da disperati che fuggono dal terrorismo islamico che si e' fatto Stato ...

Roma - "Il discorso del Presidente Mattarella e' del tutto condivisibile quando egli affronta il nodo dell'immigrazione costituita per larghissima parte da profughi, fuggiaschi, da disperati che fuggono dal terrorismo islamico che si e' fatto Stato e che magari in Siria incrociano la sua violenza con quella di Assad per cui non solo i poveri, ma anche il ceto medio-alto, che fuggono adesso in Grecia per arrivare in Germania". Lo dice Fabrizio Cicchitto, Ncd.

Di conseguenza "tutte le definizioni tradizionali sui cosiddetti immigrati fatte in tempo di relativa pace, cosi' come il patto di Dublino stilato nel 2003, sono largamente superati dalla realta'". Quindi, "anche di fronte a 2500 morti nel Mediterraneo, va organizzata l'accoglienza e poi la distribuzione dei migranti nel nostro e negli altri Paesi dell'Europa perche' nessuno puo' mettere in atto i cosiddetti respingimenti. Detto tutto cio', pero', bisogna fare seriamente i conti con quello che hanno detto il presidente Mattarella e prima di lui il Pontefice a proposito della Terza Guerra Mondiale a pezzi o alle porte. Questa guerra atipica e' gia' in atto, come dimostrano almeno tre Paesi, l'Iraq, la Siria, la Libia".

Purtroppo, continua Cicchitto, "questa guerra politico-militare l'Isis per parte sua la sta facendo. Per parte nostra stiamo facendo molto poco. Di fatto stiamo solo prendendo tempo, delegando magari ad altri, come ai curdi, il ruolo di tenere il campo, magari poi colpendoli alle spalle. Il tempo non lavora a nostro vantaggio. Di conseguenza le riflessioni fatte oggi da Giuliano Ferrara non possono essere liquidate dalla diplomazia nostra e di altri Paesi con un sorriso di sufficienza mentre proprio tutte le intese proposte dalle diplomazie in Libia in Sudan non parliamo di quelle per la Siria battono il passo. Ora, riferendoci al passato, Chamberlain e Daladier negli anni Trenta non erano dei vili o degli imbecilli, volevano solo evitare il peggio, ma se poi non ci fosse stato Churchill, quel peggio avrebbe prevalso. Di conseguenza o usciamo dalla nostra pigrizia mentale e politica,o il peggio ci investira' in modo ancora piu' pressante. Purtroppo la memoria di Charlie Hebdo e di Parigi e' gia' evaporata, anzi essa si e' tradotta nel suo opposto:nella ritirata e nell'autocensura dei mass media", conclude.(DIRE)

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