3 gennaio 2017 ore: 16:34
Immigrazione

Migranti. Cisl: “Rivolta di Cona è fatto grave. Magistratura faccia luce sulla morte della ragazza”

Liliana Ocmin, responsabile donne, immigrati, giovani della Cisl: “L’accoglienza da sola non basta. L’Italia non riesce ancora ad esprimere progettualità concreta riguardo l'integrazione dei migranti che approdano sul nostro territorio”

ROMA - "La rivolta dei migranti scoppiata nel campo profughi di Venezia è stata un fatto grave che conferma ancora una volta come l'accoglienza da sola non basta". Lo dichiara Liliana Ocmin, responsabile donne, immigrati, giovani della Cisl. "In questa situazione così difficile e delicata – continua - il nostro pensiero va a Sandrine, la ragazza ivoriana trovata morta all'interno della struttura. Un fatto doloroso su cui comunque dovrà fare piena luce la magistratura. L'episodio increscioso della rivolta scoppiata dopo la morte della ragazza a Cona è comunque la spia di un disagio sociale. La violenza non è mai giustificabile perché non risolve mai i problemi ma li moltiplica. E' evidente che i migranti e i profughi che arrivano nel nostro paese ed in Europa aspirano ad vita nuova, cercando di costruirsi un futuro in maniera attiva e non restando mesi e mesi nei centri di accoglienza in attesa di una ricollocazione".

Per la sindacalista "il nostro Paese, se da un lato primeggia nel salvare vite umane, e questo è un dato di fatto incontrovertibile e da tutti riconosciuto, dall'altro non riesce ancora ad esprimere progettualità concreta riguardo l'integrazione dei migranti che approdano sul nostro territorio. E di sicuro questa incapacità dello Stato aumenta nei cittadini la percezione di pericolo e di rischio per la sicurezza pubblica. Ecco perché, in attesa che l'Europa faccia l'Europa, occorre che anche l'Italia guardi all'immigrazione non solo con il cuore ma anche e soprattutto con l'impegno collettivo delle istituzioni e del mondo sociale, per assicurare a queste persone un futuro e una prospettiva di vita dignitosa ben diversa dalla guerra, dalle persecuzioni, dalla fame". 

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