Migranti, Comunità ebraica di Roma: i numeri sulle braccia li mettevano i nazisti
ROMA - "Le informazioni che arrivano dal confine tra l'Austria e la Repubblica Ceca sono inaccettabili. Gli agenti stanno segnando con un numero sul braccio tutti i rifugiati. E' un'immagine che non possiamo sopportare, che riporta alla mente le procedure d''ingresso ai campi di sterminio nazisti, quando milioni di uomini, donne e bambini venivano marchiati con un numero, come animali, per poi essere mandati a morire. Dopo 70 anni da quell'orrore non possiamo restare indifferenti di fronte a una procedura disumana e chi rimarrà' in silenzio rischierà di essere complice di questi fatti. E' ora che l'Europa capisca che il fenomeno dell'immigrazione, seppur complesso, non può essere affrontato con metodi repressivi e offensivi della dignità umana. L'accoglienza prima e l'integrazione dopo sono le politiche su cui i governi devono lavorare. Se continueremo ad assistere indifferenti a scene come quelle di oggi allora l'anima dell'Europa nata dalle ceneri di Auschwitz sarà svuotata di ogni suo valore fondamentale". Lo dichiara in una nota la Presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello. (DIRE)