Migranti, cresce la chiusura degli italiani: mai così forte negli ultimi 20 anni
ROMA - Il 2017 è stato un anno di forte chiusura nei confronti dell’immigrazione. Secondo il sondaggio condotto da Swg per Legacoopsociali presentato oggi a Roma in occasione del Congresso nazionale, gli italiani vivono una crescente diffidenza nei confronti degli immigrati. Una tendenza che, negli ultimi vent’anni, non era mai stata così accentuata. Il 65% degli intervistati si dichiara ‘chiuso’ rispetto alla questione immigrazione. Nel 2003 il 60% degli italiani si diceva favorevole ai flussi immigratori nel nostro Paese. Ma non bisogna andare molto indietro negli anni per accorgersi dell’aumento della sfiducia in merito a nuovi arrivi di migranti in Italia.
Il dato è in forte aumento anche solo rispetto al 2015. Il 29% degli italiani pensa sarebbe necessario respingere il maggior numero possibile di immigrati, mentre appena due anni prima soltanto il 24% degli intervistati era dello stesso avviso. Stabile, invece, la percentuale di chi ritiene debba essere accolto solo chi fugge dalla guerra ma respinto chi scappa dalla povertà (36% contro il 37% della rilevazione del 2015). La sfiducia generale per l’immigrazione non risparmia nemmeno le Ong. Il 71% degli intervistati ha poca o nessuna fiducia in esse, mentre il dato cresce nel caso delle Ong che si occupano di aiutare i migranti: il 75% nutre poca o nessuna fiducia nei loro confronti. Secondo il 45% degli italiani è giusto aiutare i profughi, a patto che tali attività siano limitate, mentre per il 29% è sbagliato aiutare chi è irregolare. Solo il 17% ritiene giusto un aiuto incondizionato.
Gli immigrati di origine indiana e bengalese sono i più graditi: il 41% degli italiani li ritiene ‘simpatici’. A seguire centroafricani e sudafricani, con il 36% e musulmani (32%). L’etnia meno accettata è quella rom e sinti, gradita solo al 16% degli intervistati. Nei rapporti di vicinato si nota una discriminazione solo rispetto all’etnia e non anche di tipo religioso, sessuale o economica. Il 69% del campione riterrebbe accettabile avere dei vicini di casa ebrei, omosessuali o in difficoltà economiche. La discriminazione, anche in questo caso, è però forte per le persone di etnia rom: ben il 58% considera inaccettabile essere loro vicini. Il 60% ritiene del tutto inaccettabile che i propri figli facciano coppia con una persona di origine rom, mentre il 41% non vedrebbe di buon occhio una relazione con una persona musulmana. Secondo la maggioranza degli intervistati, tuttavia, gli atteggiamenti razzisti restano da condannare. Le discriminazioni nei confronti di etnie, religioni e orientamenti sessuali non sono mai accettabili per il 45% degli italiani, mentre il 23% crede che si debba valutare caso per caso. (Alberto De Pasquale)