Migranti, delusione per il vertice Ue: “Continueranno le morti in mare”
ROMA - “Oggi ci troviamo a constatare che le persone continueranno a morire in viaggi che sono gestiti esclusivamente da trafficanti. Dopo l’ennesimo vertice ci sembra di ritornare al punto di partenza e ci troviamo ancora una volta a porre la domanda di sempre sulla principale questione da affrontare: quali vie legali per chiedere asilo in Europa? Oggi chi scappa da guerre e persecuzioni e legittimamente vuole esercitare il suo diritto a chiedere protezione negli stati dell’UE non ha alternative al traffico di esseri umani”. Lo sottolinea padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, all’indomani del vertice dei ministri dell’Interno europei, che si è tenuto a Bruxelles.
Il centro Astalli non nasconde la delusione per l’esito dell’incontro. “Si aspettava il vertice Ue di ieri come l’inizio di un nuovo corso su politiche migratorie e accoglienza per i rifugiati – spiega -Abbiamo intravisto nelle parole del presidente Juncker della scorsa settimana un nuovo volto di un’Europa finalmente solidale e accogliente. Prima delle quote, prima dei programmi di rimpatrio, prima degli hot spot con relative inaccettabili misure di detenzione e coercizione nei confronti dei migranti è necessario stabilire immediatamente canali umanitari sicuri che evitino la morte di altri innocenti”.
“Visti umanitari per chi scappa dalla guerra, humanitarian desk nei paesi di transito, ampi programmi di resettlement: sono molte le proposte formulate negli anni dagli enti di tutela. Si inizino sperimentazioni serie e su numeri adeguati alla realtà dei flussi migratori – aggiunge padre Ripamonti -. A questo livello vanno investite energie e risorse. È in questa direzione che vanno concentrati gli sforzi”. Infine, ricordando il naufragio di domenica scorsa aggiunge: “alla vigilia del vertice sono morte 38 persone al largo della Grecia. Tra loro 15 bambini di cui 4 neonati. Il risultato dell’incontro europeo offende la memoria di quelle vittime e di tutti coloro che ogni giorno perdono la vita nel tentativo di vivere in pace in Europa”.