Migranti, Diawara (Black post): l'Europa esca dall'indifferenza
ROMA - "Uscire dall'indifferenza e provare a capire le sofferenze delle persone": questo l'appello rivolto alla politica europea da Soumaila Diawara, rifugiato politico in Italia originario del Mali, autore del libro-testimonianza 'Le cicatrici del porto sicuro; Il diario di un sopravvissuto'.
Del testo, corredato da foto e video, si parla in un'intervista con l'agenzia Dire a margine di un incontro ospitato dalla Camera dei deputati. Al centro le testimonianze dei redattori di Black Post, testata con origini migranti per la quale pure Diawara scrive.
"Il messaggio del nuovo libro riguarda soprattutto la politica" la premessa dell'autore: "Deve uscire dall'indifferenza, guardare altrove e capire le sofferenze di tante persone, donne, bimbi o uomini che attraversano il Mediterraneo o che spesso finiscono in carceri libiche, torturate o ricattate". Diawara continua: "Credo che sia giunto il momento di guardare le persone come persone e di dare una mano a coloro che chiedono aiuto".
'Le cicatrici del porto sicuro' è stato pubblicato quest'anno con fotografie e video, disponibili anche su YouTube, registrati di nascosto da Diawara all'interno di un campo di detenzione in Libia.
Costretto a lasciare il Mali per motivi politici nel 2012, lo scrittore è stato detenuto nella struttura alla fine del 2014. Poi la partenza, un primo naufragio e a seguire un nuovo tentativo, con l'arrivo in Italia. Rispetto alle tensioni interne all'Europa sulle politiche in materia di migrazioni, Diawara sottolinea che "quando si fa propaganda si perdono di vista i riferimenti". Il suo è un appello a tutti i Paesi dell'Ue: "Tendano la mano all'Italia, che sta salvando tante persone; in questo modo faciliterebbero anche l'accoglienza e l'integrazione sul territorio europeo". (DIRE)