6 maggio 2015 ore: 13:28
Immigrazione

Migranti, domani l’incontro sull’accoglienza: le richieste delle regioni

Allargamento del sistema Sprar, procedure più veloci per l’esame delle richieste d’asilo, nuovo bando per i minori non accompagnati. L’assessore Cerutti (Piemonte) spiega le istanze che saranno portate domani all’incontro con ministero dell’Interno e Anci
Migranti in transito

TORINO - Allargamento dei posti Sprar, un nuovo bando per i minori non accompagnati, snellimento delle procedure d’esame delle domande d’asilo dei migranti da parte delle Commissioni territoriali. Sono queste le istanze che le regioni non allineate col fronte del “no” all’accoglienza intendono portare sul tavolo attorno al quale dovranno riunirsi domani il ministro dell’Interno Alfano, l’Anci e la Conferenza dei presidenti di regione. Ad anticiparlo è l’assessore all’immigrazione della regione Piemonte, Monica Cerutti, in queste ore al lavoro in rappresentanza dei colleghi oltre che per monitorare un flusso di arrivi che porterà almeno altri 600 migranti sul territorio sabaudo, soltanto per quanto riguarda la rete gestita dalle prefetture.

Al centro dell’incontro di domani ci sarà invece l’accoglienza gestita dallo Sprar, con un’ipotesi di raddoppio dei posti disponibili (che salirebbero così a 40mila) che dovrà però incontrare il benestare del Ministero dell’Economia; e che, come spiegato di recente dalla direttrice della rete Daniela Di Capua, potrebbe causare qualche difficoltà di gestione a causa dell’accavallarsi di due bandi, dal momento che la scadenza dell’ultimo è prevista per il 2016. Secondo Cerutti, però, l’allargamento è diventato a questo punto inevitabile: “il sistema - spiega - andrà necessariamente esteso, con il coinvolgimento di un maggior numero di comuni. Per questo, toccherà alle regioni, insieme all’Anci, svolgere un lavoro di sensibilizzazione in questo senso, qualcosa che in Piemonte stiamo già cercando di fare”.

Le cose, però, potrebbero non essere così semplici. Quella di domani si preannuncia una riunione infuocata, dal momento che, in vista delle imminenti elezioni regionali (31 maggio), gli animi di sindaci e governatori che rifiutano l’ospitalità ai migranti si vanno già ulteriormente scaldando. Ancora in Piemonte, l’ex governatore Cota ha appena annunciato per il prossimo fine settimana un presidio di fronte a ogni prefettura regionale, per ribadire il rifiuto dell’accoglienza a partire dagli ottanta posti per provincia chiesti dal ministero dell’Interno. “La situazione diventerà sempre più problematica - tuonava Cota stamattina dalla sua pagina facebook - non possiamo più accogliere altri immigrati, e la giunta Chiamparino non dice una sola parola di fronte all’assurda politica del governo Renzi”.

Secondo Cerutti, un’altra delle questioni che proprio Chiamparino potrebbe portare all’incontro è quella che riguarda un sollecito riguardo al nuovo bando per l’accoglienza di minori non accompagnati. “Allo stato attuale - continua l’assessore - le risorse stanziate per il 2015 sono insufficienti: parliamo di circa un terzo rispetto ai 90 milioni complessivi stanziati lo scorso anno, mentre il numero dei minori continua a crescere”. In questo caso, però, le cose si annunciano meno complesse rispetto all’allargamento dell’intera rete: appena dieci giorni fa, era stata proprio la direttrice Di Capua a dare per imminente l’attivazione di un nuovo bando che permettesse di raddoppiare i posti riservati ai minori.

Mentre più complicata potrebbe essere la questione dei tempi d’esame delle richieste d’asilo, “che al momento - spiega Cerutti - richiedono un anno nei casi migliori, per arrivare spesso e volentieri fino a due. In altre parole, molti richiedenti entrano in strutture d’accoglienza e in progetti d’inserimento nei quali rimangono a volte anche fino a due anni, per poi vedersi respingere la domanda ex abrupto, trovandosi a volte alla deriva. A quel punto, però, nella stragrande maggioranza dei casi partono i ricorsi, con un ulteriore dispendio di tempo e risorse che potrebbero essere dedicate ai nuovi arrivi”.

Proprio il Piemonte, in effetti, è tra le regioni in cui il maggior numero di domande vengono respinte: la proposta quindi, come già ipotizzato anche da parte degli enti che gestiscono l’accoglienza, “è che vengano almeno snellite le procedure per il conferimento del permesso umanitario a coloro che arrivano da zone di conflitto, come la Siria o la Libia”. (ams)

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