1 ottobre 2016 ore: 13:41
Immigrazione

Migranti, dopo lo sgombero al Baobab si dorme in stazione

Circa 80 persone hanno dormito stanotte nel piazzale di Tiburtina, a Roma. I volontari: "Non lasciamo solo nessuno". Le associazioni: "Non si possono fare sgomberi senza proporre soluzioni alternative".
Eleonora Camilli Baobab 1 ottobre

ROMA - Dalle tende di via Cupa all'asfalto della stazione Tiburtina di Roma. Sono circa 80 le persone che questa notte hanno dormito all'addiaccio dopo lo sgombero ieri del presidio davanti all'ex centro Baobab.

Le forze dell'ordine hanno deciso ieri di liberare la stradina dove da mesi vivevano accampati centinaia di migranti, che venivano assistiti dai volontari di Baobab experience e da diverse associazioni (come Medu, Cir, Caritas).

Anche le associazione che in questo anno e mezzo hanno prestato assistenza ai transitanti denunciano la mancanza di "soluzioni alternative". "L'assessore Baldassare afferma che dopo lo sgombero tutti i migranti sono stati accolti nelle strutture - sottolinea Medici per i diritti umani in una nota -. Purtroppo ciò non corrisponde al vero e per un certo numero di migranti che sono stati inseriti in qualche struttura, altrettanti, se non di più, hanno trascorso la notte per strada. Decine di persone hanno dormito sull'asfalto dei parcheggi e in situazioni ancora più precarie". "Questa è l'ennesima vergogna per una città capitale che in tutti questi anni non è stata in grado di mettere in piedi una seppur minima strategia di accoglienza per i migranti più vulnerabili. Per Medu la priorità assoluta rimane quella di "fornire assistenza ai migranti che giungono a Roma".

Le associazioni e i volontari precisano che la situazione di degrado di via Cupa era stata anche da loro ampiamente denunciata. Proprio per questo avevano chiesto un centro per poter fornire assistenza ai migranti in transito. Ma dopo settimane di riunioni all'assessorato per le Politiche sociali il tavolo si è bruscamente interrotto, il 12 settembre scorso, quando l'assessora Baldassare ha annunciato che la tendopoli, pensata come soluzione temporanea, non sarebbe stata realizzata. Il passo successivo è stato lo sgombero di ieri. Ora la paura delle organizzazioni è che si ripeta un film già visto. L'emergenza al Baobab nacque, infatti, un anno e mezzo fa dopo un altro sgombero, quello di Ponte mammolo. (ec)

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