28 novembre 2024 ore: 12:37
Immigrazione

Migranti e asilo, lettera al Governo italiano: “Chiediamo trasparenza sul piano di implementazione del Patto europeo”

Numerose organizzazioni che si occupano di tutela dei diritti umani, hanno inviato oggi una lettera al governo Meloni, esprimendo tutta la propria preoccupazione per il piano di implementazione italiano del Patto Europeo per le migrazioni e l’asilo. Denunciato il mancato coinvolgimento della società civile nella redazione del piano, in vista dell’attuazione dei regolamenti relativi
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Diverse organizzazioni - tra le quali, A Buon Diritto, Amnesty International, ActionAid, Arci, Associazione Lutva, Associazione Arturo, Associazione Black and White Castel Volturno, Associazione Senzaconfine, Baobab Experience, Cambiare l’Ordine delle Cose, Centro Sociale Ex Canapificio Caserta – Movimento Migranti e Rifugiati, Cnca- Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti, Commissione Migrantes e GPIC Missionari Comboniani Italia, Comunità Emmaus Ferrara, Cospe, CUB di Roma, EuropAsilo, IParticipate, Mediterranea Saving Humans, Naga Milano, Nazione Umana, Oxfam Italia, Portico della Pace Bologna, Re.Co.Sol, Refugees Welcome Italia, ResQ - People Saving People, RiVolti ai Balcani, Scuola di Pace P.Panzieri Pesaro, Society for International Development (SID), Soomaaliya Onlus, Stop Border Violence -, che si occupano di tutela dei diritti umani, hanno inviato oggi una lettera al governo Meloni, esprimendo tutta la propria preoccupazione per il piano di implementazione italiano del Patto Europeo per le Migrazioni e l’Asilo.

Nell’ambito della Campagna Road Map per il Diritto d’Asilo e la Libertà di Movimento, le reti promotrici e le organizzazioni che hanno sottoscritto la lettera, denunciano “il mancato coinvolgimento della società civile nella redazione del piano di implementazione nazionale in vista dell’attuazione dei regolamenti relativi”.
“Si tratta di una prassi in violazione della Comunicazione della Commissione Europea di giugno 2024 che invitava gli Stati membri a coinvolgere attivamente i partner sociali, le autorità locali e regionali e, appunto, le organizzazioni della società civile, tramite scambi e consultazioni regolari, al fine di presentare un piano di implementazione nazionale del Patto, entro dicembre 2024”. Inoltre, “la consultazione è un atto sostanziale per impedire, in fase di attuazione, eventuali implementazioni che peggiorino le norme approvate al Parlamento Europeo lo scorso aprile”.

Ora che quel termine si avvicina “non abbiamo notizia di un percorso italiano di redazione partecipata del piano di implementazione, perciò riteniamo urgente poter avere chiarimenti sul processo in corso e sulle modalità attraverso le quali la nostra rete e altre rappresentanze della società civile possano partecipare attivamente e dare il proprio contributo”, scrivono le organizzazioni in una nota di accompagnamento alla lettera.
Nota che è stata firmata, tra gli altri, da decine di deputati ed eurodeputati in rappresentanza di tutta l’opposizione, tra cui Matteo Orfini, Laura Boldrini, Matteo Mauri, Rachele Scarpa, Marco Tarquinio, Nicola Zingaretti, Nicola Fratoianni, Ilaria Cucchi, Vittoria Baldino, Leoluca Orlando, Mimmo Lucano, Ilaria Salis, Benedetta Scuderi, solo per citarne alcuni.

Sullo stesso tema, proprio in queste ore, il deputato Giuseppe De Cristofaro ha presentato un’interpellanza urgente chiedendo ai ministri competenti, di Esteri ed Interni, se non ritengano necessario proporre in sede Ue corridoi umanitari per l'evacuazione di emergenza degli uomini, delle donne e dei minori considerati a rischio alle frontiere dell’Unione Europea, e “se non ritengano urgente informare il Parlamento sul processo di implementazione nazionale del Patto e sulle modalità attraverso le quali le diverse reti, tra cui ‘Road Map per il Diritto d’Asilo e la Libertà di Movimento’ e altre rappresentanze della società civile possano partecipare attivamente e dare il proprio contributo per modificare in meglio le politiche migratorie”, si legge nell’interpellanza.

“Abbiamo sollecitato più volte il governo e in particolare il Viminale, anche nelle sedi istituzionali - dichiara Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci nazionale - a coinvolgere, come raccomandato esplicitamente dalla Commissione Europea, le organizzazioni della società civile italiana più impegnate in questo ambito, in particolare in nome del Tavolo Asilo e Immigrazione. La risposta è sempre stata evasiva e, come in tanti altri casi, ci troviamo concretamente davanti ad un governo che sembra non avere alcun interesse al confronto, soprattutto con chi solleva questioni concrete e non eludibili. Speriamo che, nei pochi giorni che rimangono prima dell’invio a Bruxelles del Piano di Implementazione, il governo ci consenta di dire la nostra”.
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