Migranti e religioni: in Italia 2,6 milioni di cristiani e 1,6 milioni di musulmani
ROMA - Il Centro Studi e Ricerche Idos e la rivista interreligiosa Confronti presentano i risultati della stima della realtà multireligiosa in Italia, determinatasi a seguito dell’immigrazione.
In sintesi, ne emerge che l’islam resta una componente del mosaico religioso italiano, importante ma non predominante. I cristiani – nelle loro varie componenti – si confermano come l’aggregato confessionale maggioritario ma nel quadro di “nuovo pluralismo” largamente determinato proprio dai flussi migratori.
I dati. Secondo i risultati di questa stima, che fa riferimento all’intera popolazione straniera regolarmente residente in Italia alla fine del 2014 (5.014.000 persone), i cristiani sono quasi 2 milioni e 700 mila, i musulmani più di 1 milione e 600 mila, i fedeli di religioni orientali (induisti, buddhisti, sikh e altri) più di 330 mila, gli ebrei circa 7 mila, quelli provenienti da aree in cui sono diffuse le religioni tradizionali 55 mila, gli appartenenti ad altri gruppi religiosi più difficilmente classificabili 84 mila, mentre ammontano a 221 mila gli atei e gli agnostici.
- Rispetto al 2013, la consistenza dei diversi gruppi religiosi risulta incrementata numericamente, essendo calcolata su una popolazione straniera a sua volta aumentata. I cambiamenti strutturali si rilevano, però, solo dalla modifica della incidenza percentuale di ciascun gruppo religioso rispetto al 2013: cristiani 53,8% (6 punti decimali in più), musulmani 32,2% (9 punti decimali in meno), fedeli di religioni orientali 6,7% (3 punti decimali in più), mentre negli altri gruppi non si riscontrano variazioni percentuali. Pertanto, è chiaramente infondata la paventata “invasione religiosa”, considerato che gli immigrati sono per lo più cristiani, tra i quali comunque gli evangelici, pur meno numerosi degli ortodossi (che superano anche i cattolici), costituiscono una consistente e crescente realtà.
La situazione attuale nel mondo e gli scenari futuri. Utilizzando la stessa metodologia adottata per l’Italia, il Dossier immigrazione dell’Idos presenta in anteprima i risultati della stima riferita alla popolazione dell’Unione Europea (508 milioni) e alla popolazione mondiale (7 miliardi e 266 milioni) nel 2014. Eccoli in estrema sintesi:
Ue a 28: cristiani 76,8% (cattolici 49,9%, evangelici e altri cristiani 19,7%, ortodossi 7,2%), musulmani 2,9%, ebrei 0,2%, religioni orientali 0,2%, altri gruppi e non statisticati 5,4%, atei e agnostici 14,5%;
Nel mondo. Cristiani 29,6% (cattolici 17,1%, evangelici e altri cristiani 9,9%, ortodossi 2,6%), musulmani 23,1%, ebrei 0,2%, religioni orientali 26,2% (induisti 15,2%, buddhisti 5,1%, altre religioni orientali 5,9%), religioni tradizionali 2,6%, altri gruppi e non statisticati 3,5%, atei e agnostici 14,8%.
Secondo il Pew Research Center degli Usa, nel 2050, presupposto che la popolazione mondiale passi a 9,3 miliardi (+35%, circa 2 miliardi in più), anche i cristiani aumenteranno del 35% (da 2,1 a 2,9 miliardi) e incideranno per il 31% sulla popolazione mondiale. Un aumento simile (+34%) è stato ipotizzato per gli induisti (da 1 miliardo a 1,4 miliardi). Invece i musulmani, grazie a un più consistente tasso d’aumento (+73%), passeranno da 1,6 a 2,7 miliardi e incideranno per il 29% sulla popolazione mondiale, avvicinandosi al sorpasso dei cristiani (previsto per il 2070). Aumenteranno anche gli altri gruppi religiosi, ad esempio gli ebrei (da 14 milioni a 16 milioni), a eccezione dei buddhisti, per i quali è prevista una situazione di stabilità. Diminuiranno invece gli atei e gli agnostici (dal 16% al 13%).
Queste previsioni escludono per l’Unione Europea la paventata islamizzazione dall’interno, perché nel Vecchio continente la popolazione musulmana non inciderà oltre il 10%.