Migranti, ecco il piano per migliorare l'accoglienza a Pozzallo
ROMA - Un piano di interventi per far fronte in maniera adeguata ai bisogni delle persone che arrivano sulle coste siciliane, dopo aver sfidato il mare per sfuggire a violenze e povertà nei paesi di origine e di transito, in particolare la Libia. Lo ha proposto e messo a punto Medici Senza Frontiere con la Prefettura di Ragusa e con gli attori locali coinvolti nella gestione del Centro di primo soccorso e accoglienza di Pozzallo. Soltanto negli ultimi 6 mesi circa 8000 persone sono arrivate nel porto di Pozzallo, dove l’equipe medica dell'organizzazione supporta l’Azienda Sanitaria Provinciale per prestare assistenza medica durante lo sbarco. Più di 5800 persone sono transitate nella struttura di prima accoglienza che, con una capienza massima di 180 persone, si trova regolarmente a rispondere all’arrivo di numeri più alti. “Per fornire un’accoglienza adeguata a chi arriva a Pozzallo dopo viaggi lunghi e drammatici, segnati dalla violenza, dallo sfruttamento e dalla paura di morire, è indispensabile una serie d’interventi strutturali che migliorino la qualità dell’accoglienza” ha detto Chiara Montaldo, coordinatrice dei progetti in Sicilia.
Dall’inizio di febbraio, un’équipe medica di Msf ha affiancato il personale dell’Azienda Sanitaria Locale di Ragusa nel gestire l’ambulatorio all’interno del Cpsa. In generale le condizioni di salute delle persone in arrivo al centro sono buone, ma si possono riscontrare patologie come infezioni cutanee, affezioni dell’apparato respiratorio e gastroenterico, lesioni traumatiche e sofferenze psicologiche, la maggior parte direttamente legate alle difficoltà e violenze subite durante il viaggio, alla detenzione nelle carceri libiche, a condizioni igieniche generali inevitabilmente precarie in queste condizioni di vita. La possibilità di telefonare a casa per comunicare ai propri cari l’arrivo in Italia, una temperatura accettabile all’interno del centro, docce e servizi igienici idonei, la creazione di un’area predisposta al trattamento della scabbia, il corretto funzionamento dell’impianto antincendio, il rinnovamento di materassi e lenzuola sono alcuni degli interventi proposti per migliorare la condizione di accoglienza all’interno del Centro di Pozzallo.
“Nonostante gli sforzi del personale sanitario per migliorare l’assistenza medica e psicologica nelle fasi di prima accoglienza, esistono ancora limitazioni strutturali che inficiano la qualità del servizio - continua Chiara Montaldo - Stiamo collaborando bene con Prefettura e ASP a Ragusa, e confidiamo che con queste migliorie logistiche relativamente semplici il servizio offerto possa essere notevolmente migliorato, nel rispetto di chi transita a Pozzallo in una delle innumerevoli tappe del proprio disperato viaggio.” Le autorità locali si sono dimostrate aperte alle proposte presentate da Medici Senza Frontiere e hanno pianificato la realizzazione di una serie d’interventi strutturali migliorativi nel Centro di Prima Accoglienza di Pozzallo entro la fine di settembre. In Sicilia, MSF lavora all’interno del CPSA di Pozzallo, dove in collaborazione con il Ministero della Salute fornisce assistenza medica a migranti, richiedenti asilo e rifugiati al momento del loro arrivo e durante la loro permanenza nel centro. Da più di un anno, nei Centri di Accoglienza Straordinaria della provincia di Ragusa, MSF fornisce supporto psicologico e assistenza alle persone che hanno vissuto eventi traumatici durante il viaggio attraverso il Mediterraneo. Inoltre, un’équipe di primo soccorso psicologico d’emergenza, composta da mediatori culturali e psicologi, è pronta a intervenire nei diversi porti italiani entro 72 ore dalla segnalazione.
Alle persone in fuga Medici Senza Frontiere (MSF) ha dedicato la campagna #Milionidipassi, con un appello all’opinione pubblica e ai governi perché sia ridata umanità al tema delle migrazioni forzate e venga garantito il diritto di tutti ad avere salva la vita. www.milionidipassi.it. In questi giorni rilancia l’appello attraverso l’hashtag #VergognatiEuropa.