Migranti, Giro: allargare i corridoi umanitari per viaggi sicuri e legali
Roma - Rispetto ai problemi migratori, bisogna pensare a una "soluzione circolare": lo afferma il viceministro degli Esteri Mario Giro alla conferenza 'Migrazioni e sviluppo', oggi alla Farnesina. "Quando penso al partenariato penso a questo" sottolinea Giro. "I Paesi si devono sedere intorno a un tavolo e trovare il modo di trasformare i flussi in una migrazione circolare: e' giusto che i giovani vadano a cercare una migliore formazione e maggiori opportunita' all'estero ed e' giusto che tornino per ridare quello che hanno acquisito al loro Paese: altrimenti, qualcuno perde. In fondo sappiamo che il sistema privato europeo ha bisogno di manodopera, ma se i giovani che vengono dall'Africa dopo aver studiato, perche' quelli che partono sono soprattutto giovani che hanno studiato, restano in Europa, fanno perdere il loro Paese due volte, perche' il Paese ha investito sulla loro formazione e perche' se ne vanno".
"C'e' poi un problema di salvare le vite umane, noi proviamo a farlo in mare, ma resta il problema del deserto, in questo senso l'Italia ha messo in campo i corridoi umanitari: vogliamo allargare per garantire viaggi legali e sicuri" sottolinea Giro. "Abbiamo firmato adesso un nuovo pezzo per la parte etiopica, e' uno strumento che dimostra come si possa fare accoglienza e integrazione nello stesso tempo" aggiunge il viceministro, in un'intervista a margine del convegno: "Anche da questo trarremo esperienza per fare una legge sull'integrazione". (DIRE)