Migranti, giuristi europei: l'Ue disattende l'obbligo dell'accoglienza
Philippe De Bruycker
Philippe De Bruycker |
BRUXELLES - I giuristi europei sono d’accordo: l’Ue e in particolare la Commissione e i capi di Stato e di governo dei ventotto paesi membri è in palese violazione dell’articolo 80 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea per quanto riguarda il principio di solidarietà e di equa ripartizione delle responsabilità in materia di accoglienza dei migranti.
Ad affermarlo è il professor Philippe De Bruycker, del Migration Policy Center e dello European Policy Institute che, parlando al Parlamento Europeo, ha dichiarato: “In certe condizioni, l’obbligo all’accoglienza e alla solidarietà non è più facoltativo. E’ per questo che l’UE disattende il suo stesso trattato. Tale violazione è talmente flagrante che va oltre la discrezionalità del singolo giurista ma è condivisa da tutti gli esperti in diritto europeo”, afferma De Bruycker. “Nulla si è fatto per garantire una tutela provvisoria ai migranti, eppure lo strumento normativo per farlo è disponibile, ma non viene utilizzato”, prosegue.
Il giurista, che è anche coordinatore della rete accademica di esperti sull’immigrazione Odysseus, si riferisce alla direttiva del 2001 sulla protezione temporanea, che obbliga gli Stati membri - qualora vi sia una situazione di emergenza - a prendersi in carico un certo numero di persone che arrivano in Europa. In pratica un meccanismo di redistribuzione obbligatorio degli immigrati che, pensato all’inizio degli anni duemila per il Kossovo, non è però mai stato utilizzato nonostante da più parti si parli di crescita esponenziale degli arrivi e in particolare degli sbarchi.
De Bruycker pone poi agli eurodeputati altri quesiti: “Perché la Commissione Europea aveva detto, in un primo momento, che una revisione della convenzione di Dublino che permetta una migliore gestione delle domande di asilo e una minore pressione sui paesi di arrivo dei migranti era impossibile e invece ora si sta pensando effettivamente di modificarla? Perché si vogliono dare più risorse a Frontex senza estenderne il mandato dal mero controllo delle frontiere alla gestione dei flussi di migranti e dell’accoglienza?”.
Infine De Bruycker avanza una proposta: “Si sta pensando, da più parti, che per quanto riguarda l’asilo si possano proporre delle quote in base allo studio delle esigenze dei richiedenti asilo stessi (in quali paesi la maggioranza vorrebbe andare, dove hanno più legami familiari, che lingue conoscono etc. n.d.r.) e poi si potranno eventualmente negoziare queste quote fra i vari Stati membri”. Questo approccio, se fosse davvero adottato, garantirebbe forse finalmente all’Ue una vera politica di asilo comune. (maurizio molinari)