Migranti, il 2016 è stato l’anno dei record. Oltre 181 mila gli arrivi
Foto di F. Malavolta
box ROMA - Il 2016 è stato un anno record per quanto riguarda gli sbarchi. E’ quanto fa sapere la Fondazione Ismu che in una nota fa il punto sul fenomeno lungo l’anno appena concluso. Sono oltre 181 mila gli arrivi via mare registrati nel 2016, un dato che supera anche quello del 2014 che ha contato 170 mila arrivi, e a quella del 2015 (154 mila). “Complessivamente rispetto all’anno precedente gli sbarchi nel nostro Paese sono aumentati del 18 per cento - spiega la Fondazione -. Con punte di arrivi giornalieri molto consistenti, il mese di ottobre scorso ha registrato il numero più elevato di sbarchi dall’inizio dell’anno (oltre 27mila arrivi)”. I dati annuali evidenziano inoltre il primato dell’Italia per numero di sbarchi nel Mediterraneo: degli oltre 361 mila migranti giunti via mare in Europa la metà è approdata sulle coste italiane, il 48 per cento degli sbarchi è avvenuto in Grecia (174 mila arrivi), mentre sono stati 8.826 i migranti sbarcati in Spagna.
Secondo la Fondazione Ismu, l’impatto degli sbarchi sul sistema di accoglienza italiano è considerevole. “Al 31 dicembre 2016 risultavano presenti oltre 176 mila migranti - spiega la nota -. In particolare il 77,7 per cento dei migranti è ospitato in strutture di accoglienza temporanee, il 13,5 per cento nei centri del sistema Sprar e il restante 8,8 per cento negli hotspot e centri di prima accoglienza nelle regioni di sbarco”. In ritardo il meccanismo di relocation. I dati disponibili al 30 dicembre 2016, spiega la Fondazione, indicano che complessivamente dall’Italia sono stati ricollocati in altri paesi europei 2.654 richiedenti asilo (su un totale di 39.600 previsti entro il 2017) e 6.212 dalla Grecia al 6 dicembre (su 66.400).
Il 2016, però, verrà ricordato non solo per il record degli arrivi, ma anche per la notevole crescita di sbarchi di minori non accompagnati. “Gli arrivi di giovani migranti soli nel nostro paese sono stati oltre 25 mila nel 2016 - spiega la Fondazione -, un numero più che doppio rispetto al 2015 quando arrivarono via mare 12.360 minori soli. I minori non accompagnati nel 2016 costituivano il 14 per cento di tutti gli arrivi via mare, mentre erano l’8 per cento nel 2015 e il 7,7 per cento nel 2014”. In forte aumento anche il numero di migranti deceduti o dispersi nelle acque del Mediterraneo: sono 5.022, un terzo in più rispetto all’anno precedente. “Una quota ancora maggiore, pari al 75,8 per cento dei migranti che hanno perso la vita in tutte le rotte migratorie mondiali”.
Sul fronte delle richieste di asilo un altro record per il nostro Paese. Nei primi dieci mesi del 2016 sono state presentate in Italia oltre 98 mila domande di asilo, il numero più altro registrato negli anni. Nell’85 per cento dei casi le domande sono presentate da uomini; 4.168 le richieste fatte da minori stranieri non accompagnati. Circa un terzo dei richiedenti proviene da due Paesi: Nigeria (oltre 20 mila domande in dieci mesi) e Pakistan. Nello stesso periodo le Commissioni Territoriali hanno esaminato 76 mila domande, e per ben il 62,5 per cento dei casi l’esito è stato negativo (nel 2015 la percentuale di dinieghi è stata del 39 per cento). Nel corso del 2015 le richieste in Italia sono state 84 mila, un terzo in più rispetto all’anno precedente. “I dati Eurostat relativi al 1° semestre 2016 sulle richieste d’asilo nell’Ue - spiega la Fondazione - indicano che sono state oltre mezzo milione le domande presentate, e per ben il 61 per cento dei casi sono state presentate in Germania. L’Italia con oltre 49 mila richieste, è al secondo posto in Europa. Nel complesso dei Paesi UE sono soprattutto siriani, afghani e iracheni i richiedenti asilo”.
Anche le migrazioni forzate fanno registrare dati record. Secondo i dati riportati dall’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, una persona su 113 è costretta alla fuga nel mondo. “Il rapporto annuale Global Trends 2015 dell’Unhcr - spiega la Fondazione - indica in circa 65.3 milioni di persone costrette alla fuga nel 2015, rispetto ai 59.5 milioni di un anno prima. Il totale di 65.3 milioni comprende 3.2 milioni di persone che erano in attesa di decisione sulla loro richiesta d’asilo in paesi industrializzati a fine 2015 (il più alto totale mai registrato), 21.3 milioni di rifugiati nel mondo (1.8 milioni in più rispetto al 2014 e il dato più alto dall’inizio degli anni novanta), e 40.8 milioni di persone costrette a fuggire dalla propria casa ma che si trovavano ancora all’interno dei confini del loro paese (il numero più alto mai registrato, in aumento di 2.6 milioni rispetto al 2014)”. Tra questi i siriani costretti ad abbandonare il proprio paese sono 4 milioni e 860 mila: oltre 2 milioni e 815 mila sono rifugiati in Turchia, oltre un milione in Libano, e 656 mila in Giordania. In tutta Europa, inoltre, le richieste d’asilo presentate da siriani da aprile 2011 a ottobre 2016 sono state 885 mila, di cui 867 mila nei paesi dell’Unione più Svizzera e Norvegia. Germania e Svezia insieme rappresentano i due terzi delle domande presentate da siriani.