Migranti, il garante: bambini esclusi a Monfalcone, violata la parità
ROMA - Con l'applicazione del limite del 45% degli alunni stranieri in due scuole dell'infanzia di Monfalcone, "Giacich" e "Randaccio", che ha portato all'esclusione dall'iscrizione nell'anno scolastico 2018-2019 di una sessantina di bambini, e' stata violata la parita' di trattamento relativa al diritto all'educazione e all'istruzione per tutti i bambini. Lo sostiene in un comunicato, Walter Citti, Garante dei diritti della persona per il Friuli Venezia Giulia, con funzioni di garanzia per le persone a rischio di discriminazione. Il punto non e' la previsione di un tetto percentuale massimo di alunni di origine straniera nelle classi, fa sapere il Garante, con cui si vuole di evitare classi con elevate concentrazioni di alunni del medesimo gruppo etnico-linguistico. Tale tetto dovrebbe, pero', rispondere a criteri di proporzionalita' e stretta necessita', per evitare possibili e gravi effetti discriminatori.
"Principi che nel caso concreto- sottolinea Citti- non parrebbero soddisfatti, sia in quanto non appaiono chiari i motivi per cui non sia stata accettata la creazione di due sezioni aggiuntive, sia in quanto non ci sarebbe stata alla base una progettazione concordata e condivisa a livello territoriale con tutti gli attori coinvolti, comprese le famiglie e le loro comunita'".
Dubbi del Garante anche in merito alla istituzione di "classi ponte" in cui inserire gli alunni stranieri per offrire la conoscenza di base della lingua italiana, per poi poter frequentare la classe di competenza. Cio' non corrisponderebbe a una effettiva azione positiva, se tali classi venissero costituite esclusivamente o prevalentemente in alternativa, e dunque in sottrazione, all'orario scolastico previsto per gli altri alunni e non in aggiunta al medesimo. Il Garante raccomanda invece che le "classi" siano rivolte a ogni alunno che abbia obiettive necessita' di rafforzare le proprie competenze linguistiche, a prescindere dalla nazionalita'.
"Si deve avere cura- ammonisce Citti- di evitare la diffusione di messaggi di esclusione sociale, con ricadute sul principio di parita' di trattamento e in conflitto con il diritto inalienabile all'educazione e all'istruzione per tutti i bambini, riconosciuto a livello internazionale". (DIRE)