29 febbraio 2016 ore: 13:04
Immigrazione

Migranti, il ministro Gentiloni: "L'accordo di Dublino va rifatto"

Quindi, per evitare quella che definisce "la tempesta perfetta" che si sta abbattendo sull'Ue - e che ritiene sia scatenata dalle minacce del Brexit, della crisi migratoria e della stagnazione economica, e dunque di una crescita debole - "l'unica so...
Paolo Gentiloni

Paolo Gentiloni

ROMA - L''accordo di Dublino per il titolare della Farnesina Paolo Gentiloni deve essere riscritto. E'' quanto ha dichiarato il ministro a un quotidiano tedesco, l''Handelsblatt, che lo ha intervistato sul tema dell''attuale crisi dei rifugiati, le cui dichiarazioni sono state diffuse dal Ministero degli Affari esteri in una nota. Per Gentiloni è necessario aggiornare questo accordo perché "senza la libera circolazione non c''è il mercato unico. E su questo- ha sottolineato- Italia e Germania sono concordi". Tale aggiornamento deve assegnare ai Paesi di primo approdo - come Grecia e Italia - il compito della registrazione. "Tutto il resto- spiega ancora Gentiloni- dalla sorveglianza delle frontiere esterne al contrasto dei trafficanti, dall'accoglienza dei rifugiati al rimpatrio di chi non ha diritto all'asilo alle regole stesse dell'asilo, deve essere condiviso a livello europeo". Trovare il modo di controllare e limitare i flussi non solo è possibile, ma secondo il ministro è anche una maniera per contrastare reazioni xenofobe da parte di alcuni cittadini dell'Unione. Se il meccanismo della gestione della crisi funzionasse, non sarebbe un problema "per una regione ricca come l'Ue, con centinaia di milioni di abitanti, ospitare centinaia di migliaia di migranti e richiedenti asilo" ha dichiarato Gentiloni.

Quindi, per evitare quella che definisce "la tempesta perfetta" che si sta abbattendo sull'Ue - e che ritiene sia scatenata dalle minacce del Brexit, della crisi migratoria e della stagnazione economica, e dunque di una crescita debole - "l'unica soluzione sta nella gestione comune della crisi migratoria. E per questo l'Italia chiede un cambiamento della politica economica che si allontani dall'austerità", ha affermato Gentiloni. D'altronde, la crisi dei rifugiati "non finirà tra due mesi" ma "durerà per un'intera generazione".

Quindi l'Europa deve proseguire sulla strada di una "maggiore integrazione tra i Paesi che sono disponibili, e non saranno tutti i 28. Ci sarà un'Europa a cerchi concentrici. Alcuni Paesi- ha osservato ancora il titolare della Farnesina- puntano solo al Mercato unico e non sono interessati all'unione bancaria o ad una politica estera comune. Ma chi vuole un'Europa integrata- ha avvertito- non può farsi fermare da quelli che non vogliono partecipare. L'Italia dice: per primo, dare slancio all'integrazione e, secondo, il motore di questo gruppo di Paesi non può essere costituito solo dall'Eurogruppo, dalle finanze. Deve essere recuperata la dimensione politica e culturale". Sulla possibilita' paventata dal premier Matteo Renzi di aprire ai paesi balcanici, Gentiloni infine ha ricordato che i negoziati sono gia' in corso: "il processo e' lento" ma e' importante "dare una speranza ai Paesi". (DIRE)

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news