Migranti, il Naga compie 30 anni. Ma nel suo ambulatorio c’è sempre la fila
MILANO - Quando, 30 anni fa, Italo Siena aprì il suo studio di medico di base agli stranieri, lo fece immaginando che pian piano l'Italia si sarebbe resa conto che l'immigrazione stava per diventare un fenomeno strutturale e che a tutti gli immigrati sarebbe stata garantita un'assistenza sanitaria. Ma non è stato così. Il Naga, associazione fondata a Milano da Italo Siena, si accinge a festeggiare questo "compleanno" in un Paese che da questo punto di vista non è migliorato. Tant'è vero che nell'ambulatorio del Naga continua ad esserci la fila.
"Per uno straniero senza permesso di soggiorno che ha problemi di salute c'è solo il pronto soccorso - racconta Fabrizio Signorelli, direttore sanitario del Naga -. E da noi arrivano persone che hanno malattie croniche, come per esempio il diabete, in condizioni sempre peggiori. Non vengono infatti assistite da nessuno, perché per loro non c'è copertura sanitaria". Al Naga credono in un principio molto chiaro: ogni persona, qualsiasi sia la sua condizione (regolare o irregolare, povero o ricco, ecc…) ha diritto a essere curato. Perché la salute è il necessario corollario al diritto alla vita.
"La sanità in Italia è regionale - aggiunge Signorelli -. E quindi la situazione cambia da regione a regione. In Lombardia per gli immigrati senza permesso di soggiorno non c'è nulla. Nonostante la legge Bossi-Fini sia molto chiara nel prevedere cure a tutti, senza distinzioni. In Lombardia manca la medicina di base per gli stranieri. E questo problema, oltre a ledere i diritti delle persone, diventa anche una questione di sicurezza sanitaria e di costi. Il pronto soccorso costa di più".
- In questi 30 anni il Naga ha tenuto sempre insieme l'aspetto solidaristico e quello politico, nel senso più ampio del termine, e ha combattuto numerose battaglie per il rispetto dei diritti degli immigrati. Una delle vittorie più recenti è quella sull'assistenza pediatrica ai figli dei migranti irregolari. Fino al 2014 non era prevista alcuna copertura sanitaria per questi bambini. Il tutto era lasciato alla benevolenza dei singoli pediatri che gratuitamente svolgevano le visite o alle associazioni di volontariato. Nel luglio 2013 il Consiglio regionale aveva bocciato una mozione di Umberto Ambrosoli, che chiedeva, in applicazione di un accordo Stato-Regioni, di estendere anche a questi minori l'assistenza pediatrica. Dopo la bocciatura, quattro associazioni (Asgi, Avvocati per niente, Naga e Anolf-Cisl) avevano deciso di ricorrere al tribunale di Milano e per evitare una condanna la Giunta Maroni, il 20 dicembre del 2013, aveva deliberato che i minori figli di irregolari hanno diritto al pediatra "in via sperimentale", ma senza possibilità di sceglierne uno fisso.
Dal piccolo studio medico di Italo Siena ad oggi il Naga si è ingrandito e ha moltiplicato i suoi servizi. Oggi, oltre all'ambulatorio medico, ha due unità di strada (una per l'assistenza medica e una per offrire informazioni e prevenzione alle persone che si prostituiscono), uno sportello legale, un gruppo che va nelle carceri e un centro per la cura delle persone vittime di tortura. In tutto sono coinvolti oltre 400 volontari, età media 43 anni, in prevalenza donne. "Chi decide di fare il volontario al Naga lo fa perché vuole offrire un aiuto alle persone in difficoltà e perché in questo modo si sente impegnato dal punto di vista 'politico' -spiega Sara Cremaschi, dello staff che cura la formazione dei volontari-: vuole dare insomma il suo contribuito al cambiamento della società".
Italo Siena è scomparso l'11 ottobre del 2015, ma la sua intuizione rimane dunque valida e attuale. E per festeggiare i primi 30 anni di attività, il Naga ha organizzato, domenica 9 aprile, una grande festa e un concerto al Teatro Elfo Puccini (dalle 20. 30), con tre artisti come Patrizio Fariselli?, Gaetano Liguori? e Lorenzo Monguzzi?. (dp)