Francesco all'Angelus descrive l'iniziativa ecumenica di aiuto alle popolazioni in fuga dalle guerre come un “segno concreto di impegno per la pace e la vita”. Sant'Egidio: “Arrivati in Italia 97 profughi, nei prossimi mesi saranno un migliaio”
ROMA – Piace a papa Francesco l
'iniziativa del corridoio umanitario che ha fatto arrivare finora in Italia 97 profughi provenienti da zone di guerra e giunti nel nostro paese in piena sicurezza. “
Come segno concreto di impegno per la pace e la vita – ha detto dalla finestra del Palazzo Apostolico subito dopo la preghiera dell'Angelus - vorrei citare ed esprimere ammirazione per l’iniziativa dei corridoi umanitari per i profughi, avviata ultimamente in Italia.
Questo progetto-pilota, che unisce la solidarietà e la sicurezza, consente di aiutare persone che fuggono dalla guerra e dalla violenza, come i cento profughi già trasferiti in Italia, tra cui bambini malati, persone disabili, vedove di guerra con figli e anziani. Mi rallegro – ha affermato - anche perché questa iniziativa è ecumenica, essendo sostenuta da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane, Chiese Valdesi e Metodiste”.
Immediato il ringraziamento arrivato dalla Comunità di Sant’Egidio, che sottolinea il ruolo svolto da papa Francesco nell'avere “risvegliato le coscienze sin dall’inizio della crisi umanitaria legata all’arrivo dei migranti sulle coste dell’Europa”. Secondo la comunità il viaggio a Lampedusa del luglio 2013 e i suoi ripetuti appelli per un’Italia e un’Europa capaci di accogliere chi fugge dalle guerre e dalla fame, hanno dato frutti preziosi. E anche la richiesta ai cristiani di ospitare nelle loro strutture e nelle famiglie i profughi ha fatto breccia nei tanti muri che si sono alzati ultimamente nel nostro continente. È in questo clima, sottolinea Sant'Egidio, che è nato il progetto ecumenico dei corridoi umanitari portato avanti anche da Chiese Evangeliche e Tavola Valdese.
“I corridoi umanitari – dice la comunità - hanno consentito finora l’arrivo in Italia di 97 profughi siriani dal Libano con viaggi sicuri, senza dover rischiare la vita con i barconi nel Mediterraneo e alimentare lo sfruttamento dei trafficanti di uomini. Nei prossimi mesi, grazie a un accordo con il governo italiano, attraverso i corridoi umanitari arriveranno nel nostro Paese un migliaio di altre persone vulnerabili (vittime di persecuzioni, torture e violenze, famiglie con bambini, anziani, malati, persone con disabilità). Ci auguriamo – è la conclusione - che questo progetto-pilota, totalmente autofinanziato dalle organizzazioni che lo hanno promosso, possa essere ripreso a livello europeo”.