27 ottobre 2016 ore: 13:54
Immigrazione

Migranti in leggero calo in Lombardia: sono oltre un milione

Dossier immigrazione. Lavorano, pagano le tasse, hanno i figli (magari nati in Italia) che vanno a scuola. Il primo problema riguarda la perdita del lavoro. Bove (Anolf Cisl): "Bisogna cambiare le norme e non far dipendere la validità del permesso solo dall'avere o meno un lavoro"
Donne e bambini migranti in Italia

Milano - Lavorano, pagano le tasse, hanno i figli (magari nati in Italia) che vanno a scuola. Ma di loro, gli immigrati regolari, nessuno sembra più occuparsi. L'attenzione è spostata solo sui profughi. "Possiamo definirli migranti dimenticati", afferma Maurizio Bove, presidente di Anolf Milano, che ha presentato oggi nella sede della Cisl i dati del Dossier Immigrazione in Lombardia. Secondo il rapporto, sono 1.149.000 i migranti regolari nella regione, pari all'11,5% dell'intera popolazione lombarda (al 31 dicembre 2015). Sono in leggero calo (-0,3%) rispetto all'anno precedente. "Ogni giorno ai nostri sportelli vengono decine di persone per chiedere aiuto e i loro problemi denunciano che le leggi sull'immigrazione in Italia non funzionano più, non sono più adatte a regolare la vita di milioni di persone".

Il primo problema riguarda la perdita del lavoro che causa spesso anche la perdita del permesso di soggiorno. Il migrante può infatti chiedere un permesso di soggiorno per attesa occupazione e dura un anno. Dopodiché diventa irregolare. "Non basta un anno - sottolinea Maurizio Bove-. Bisogna cambiare le norme e non far dipendere la validità del permesso solo dall'avere o meno un lavoro". 

C'è poi il problema che ora non è più possibile entrare in Italia in modo regolare. "Riceviamo almeno una telefonata al giorno da migranti che un lavoro l'hanno e il loro datore di lavoro vorrebbe regolarizzarli, ma la nostra legislazione non lo permette", conclude Maurizio Bove. (Dp) 

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