Migranti, "in Libia 800 mila pronti a partire verso l'Ue"
BRUXELLES - Nei prossimi mesi, l'ondata migratoria verso l'Europa non è affatto destinata ad esaurirsi. Anzi, “nel complesso ci si aspetta un aumento nel numero di migranti che proveranno a raggiungere l'Ue. Solo in Libia circa 800mila persone stanno aspettando di partire”. L'avvertimento arriva da un rapporto stilato da Europol e Interpol sulle reti criminali che facilitano l'ingresso illegale di profughi in Europa. Uno scenario che, se confermato, porterebbe ad un aumento nettissimo degli arrivi lungo la rotta del Mediterraneo centrale, quella che conduce verso l'Italia: nel 2015, questo tragitto è stato percorso in tutto da 153.946 persone, con un calo del 12% rispetto al 2014.
Ma le cose, secondo Europol e Interpol, per l'Italia potrebbero presto cambiare, come dimostrano anche i dati dei primi mesi di quest'anno: “Nel 2016 gli arrivi in Italia (dalla Turchia ma anche dalla Grecia, dalla Libia e dall'Egitto) sono aumentati in modo significativo e ci si aspetta che continueranno ad essere elevati nei prossimi mesi a causa delle migliori condizioni climatiche”, recita il rapporto. Ma il rischio è che ad ingrossare il flusso degli arrivi verso il nostro Paese contribuisca anche l'aprirsi di nuove rotte, a seguito dell'accordo Ue-Turchia e della chiusura della rotta dei Balcani. “La rotta del Mediterraneo centrale (finora utilizzata principalmente dagli africani) potrebbe essere sempre più usata anche dai migranti provenienti dal Medio Oriente, che vogliono evitare la Turchia come punto di partenza” avvertono Europol e Interpol. Insomma “Ci si aspetta una ulteriore diversificazione delle rotte visto che i trafficanti adattano i propri servizi agli accresciuti controlli e trovano nuove rotte per entrare in Europa”.
Proprio a causa dei controlli sempre più serrati messi in atto dagli Stati, il business dei migranti rischia di diventare sempre più fiorente. Già oggi il giro di affari legato alla tratta dei migranti è stimato in 5-6 miliardi di dollari all'anno, ma le possibilità di lucrare sulla pelle di chi tenta di entrare in Europa potrebbero aumentare ancora. Ad oggi, secondo il rapporto di Europol e Interpol, più del 90% dei migranti in viaggio verso l'Ue sfruttano le reti dei trafficanti ma “ci si aspetta che questo numero cresca ancora in risposta ai maggiori controlli messi in atto dai paesi lungo la rotta migratoria”. Così potrebbero nascere anche nuovi “hotspot per il traffico di migranti”: Europol ed Interpol ne hanno identificati finora in tutto 250 (170 all'interno dell'Ue e 80 all'esterno), ma altri ne potrebbero spuntare in seguito ai cambiamenti in atto.
Europol e Interpol non nascondono poi i timori per i possibili legami tra immigrazione e terrorismo: “I terroristi – ammette il rapporto – possono usare le risorse dei trafficanti di migranti per raggiungere i propri obiettivi”. In particolare “c'è una crescente preoccupazione che le rotte e le reti di immigrazione illegale possano essere usate dai foreign fighters radicalizzati che vogliono tornare nell'Ue o dalle organizzazioni terroristiche come fonte di finanziamento per le proprie attività”, recita il report. Finora “Europol non ha ricevuto dati concreti che suggeriscono che gruppi terroristici fanno consistente affidamento o cooperino” con le reti di trafficanti di migranti, ma “alcuni casi che coinvolgono terroristi che hanno fatto uso dei flussi migratori per entrare nell'Ue sono stati identificati”. In particolare nel caso degli attentati di Parigi del 13 novembre scorso, per cui “è stato scoperto che due degli attentatori sono entrati nell'Ue attraverso la Grecia, come parte del massiccio flusso di rifugiati dalla Siria”.