8 maggio 2015 ore: 15:32
Immigrazione

Migranti, "ipocrita inventarsi il volontariato perché non sappiamo cosa fargli fare"

Il commento di Giuseppe Monetti (Casa della carità): "Il problema sono i tempi troppo lunghi nelle risposte alle domande d'asilo. Se fossero più brevi, una volta ottenuto il permesso ogni migrante potrebbe andare a cercarsi un lavoro. Poi certo se vuole fare volontariato lo può fare, ma come ogni italiano"
Volti di immigrati, richiedenti asilo

MILANO - "Direi che è ipocrita inventarsi il volontariato dei profughi solo perché ci sono tempi lunghi nelle risposte alle domande d'asilo e non sappiamo cosa fargli fare nel frattempo". Giuseppe Monetti, responsabile progetti di accoglienza della Casa della Carità, non ha molti dubbi: "A Milano in questi giorni l'appuntamento di fronte alla Commissione territoriale che valuta le domande viene dato per marzo 2016 -racconta-. Mentre a chi arriva ora viene detto di andare in Questura per il fotosegnalamento ad agosto". Tempi troppo lunghi, durante i quali i migranti non possono lavorare. "È questo il loro principale problema -aggiunge Monetti-. Se invece i tempi fossero più brevi, una volta ottenuto il permesso ogni migrante può andare a cercarsi un lavoro. Poi certo se vuole fare volontariato lo può fare, ma come ogni italiano". Nel 2014 alla Casa della Carità sono arrivati circa 1.800 migranti "persi dal sistema di accoglienza". Vale a dire, richiedenti asilo che non avevano un centro dove stare. "Vengono da noi da ogni parte d'Italia e qui possono chiedere di domiciliarsi -racconta Monetti -. Solo avendo un indirizzo può svolgere tutte le pratiche. Noi offriamo anche assistenza e corsi di italiano". (dp)

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