18 febbraio 2014 ore: 16:27
Immigrazione

Migranti irregolari, nella Ue record di identificazioni. Grazie a Mare Nostrum

Negli ultimi 4 mesi del 2013 le identificazioni di persone che tentavano l’ingresso illegale in Europa sono state 43 mila, il doppio rispetto al quadrimestre precedente. Quasi la metà fatte in Sicilia. I dati di Frontex
Human Rights Watch Immigrazione: Rapporto - Human Rights Watch (gommone con irregolari)

Human Rights Watch. Rapporto '09 'Scacciati e schiacciati: l'Italia e il respingimento di migranti e richiedenti asilo, la Libia e il maltrattamento di migranti e richiedenti asilo'

BRUXELLES - Il numero di immigrati irregolari individuati alle frontiere Ue ha raggiunto livelli record negli ultimi quattro mesi del 2013, e il merito di questa crescita nelle identificazioni - se di merito si può parlare - è da attribuire in gran parte all’Italia e all’operazione di pattugliamento Mare Nostrum.

A dirlo sono le cifre recentemente pubblicate dall’agenzia per il controllo dei confini dell’Unione Europea Frontex, che ha registrato 42.618 tentativi di ingresso illegale nell’UE fra settembre e dicembre 2013, quasi il doppio rispetto agli stessi mesi del 2012 e un quarto in più degli arrivi di migranti irregolari registrati fra gennaio e aprile 2013.

Di queste quasi 43 mila identificazioni, oltre dodicimila sono state effettuate dalle autorità costiere siciliane e ottomila da quelle di Lampedusa. Con questi numeri, l’Italia si colloca al primo posto per quanto riguarda l’individuazione di immigrati irregolari alla frontiera, seguita dalla Grecia – in cui gli arrivi sono diminuiti in gran parte a causa del recinto costruito al confine con la Turchia nel 2012 - e dalla Spagna. L’Italia è anche seconda nell’individuare immigrati con documenti falsi al confine (anch’essi in forte aumento), preceduta dalla Spagna e seguita da Francia e Grecia. Questi quattro paesi, presi insieme, hanno individuato più della metà di immigrati irregolari che tentavano di varcare le frontiere con documenti falsi.

Ma i controlli rafforzati ai confini Ue spiegano solo in parte questo aumento di flussi migratori verso l’Europa, se è vero che un rapporto della Guardia Civile spagnola citato ieri sul quotidiano El Pais parla di oltre trentamila immigrati irregolari pronti a entrare nella penisola iberica attraverso le famigerate enclaves marocchine di Ceuta e Melilla.

Il comportamento di Madrid, che lo scorso 6 febbraio ha risposto sparando nuovamente pallottole di gomma contro un gruppo di duecento immigrati, dodici dei quali sono morti annegati nel tentativo di raggiungere a nuoto la riva, sta suscitando le inquietudini della Commissione: già venerdì, la commissaria agli affari interni Cecilia Malmstrom aveva paventato la possibilità di sanzioni verso la Spagna, se non fossero state date assicurazioni appropriate che un tale comportamento da parte del governo iberico non si sarebbe più verificato più in futuro. E oggi Michele Cercone, portavoce della stessa Malmstrom, ha confermato che verranno avviati dialoghi formali fra Commissione ed esecutivo di Rajoy per chiarire quanto accaduto.

Tornando alle cifre rilasciate da Frontex, poche le sorprese sulle nazionalità di chi tenta di raggiungere il continente: i siriani sono i più numerosi ad aver cercato di entrare irregolarmente in Europa, ma anche quelli che hanno inoltrato più richieste d’asilo e quelli che più hanno soggiornato illegalmente in UE e che hanno fatto più uso di documenti falsi. Secondi, nella classifica di tentativi di entrata irregolare, sono gli eritrei (la nazionalità che negli ultimi mesi ha registrato l’aumento più significativo di tentativi di ingresso irregolare), seguiti da somali ed egiziani, ma con un alto numero di afghani che hanno provato ad accedere in UE dal confine turco-bulgaro e dal Mar Egeo.

In generale, le richieste di protezione internazionale verso paesi UE hanno raggiunto il picco record dal 2008, primo anno in cui si hanno dati complessivi disponibili, e gli arrivi degli ultimi quattro mesi del 2013 hanno superato quelli degli otto mesi del 2011 in cui si verificava il picco delle cosiddette primavere arabe.

Infine, un dato che emerge e il +600% delle identificazioni avvenute in Bulgaria, che fanno di Sofia il governo che ha registrato la crescita maggiore nell’individuare gli immigrati irregolari. (Maurizio Molinari)

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